Immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione e rapine in Friuli: rintracciati in Romania e Spagna due latitanti
Gli episodi criminosi si era verificati nelle città di Udine e Pordenone, tre stranieri estradati in Italia per scontare pene detentive

UDINE. Negli ultimi giorni, personale della Polizia di Stato di Udine ha rintracciato in Romania e Spagna due latitanti. Tre, invece, gli stranieri estradati in Italia per scontare pene detentive.
Il 15 maggio scorso, a Buzabu in Romania, la Polizia rumena ha tratto in arresto un 48 enne cittadino rumeno, destinatario del mandato di arresto europeo disposto dalla Procura Generale presso la Corte D’Appello di Trieste, in quanto ricercato in Italia per espiare una pena di 1 anno e 3 mesi di reclusione.
Il provvedimento è stato emesso all’inizio dell’anno, a seguito del residuo di una condanna per immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione minorile, accertati a Milano nel 2003 e per una evasione nel 2018, quando stava scontando la prima sentenza.
Dopo i primi periodi di carcerazione e detenzione domiciliare, l’uomo si era reso irreperibile. L’attività di ricerca della Squadra Mobile della Questura di Udine, con il concorso della Direzione centrale della polizia criminale, Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, ha permesso di accertare che l’uomo si trovava nella nazione di origine, e con il concorso della polizia rumena, è stato rintracciato e tratto in arresto. Sono in corso, in questo caso, le procedure estradizionali.
Il 20 maggio scorso è stato tratto in arresto dalla Polizia spagnola, a Algeciras, un cittadino marocchino 44 enne, destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalla Procura di Udine, perché deve espiare una pena di 5 anni e 2 mesi di reclusione.
Il provvedimento in questione è un cumulo di due sentenze dei Tribunali di Pordenone e Udine, che riguardano due rapine perpetrate nei due capoluoghi.
Il primo episodio era avvenuto nella destra Tagliamento nel maggio 2016, quando lo straniero era stato sorpreso all’interno di un appartamento, dove aveva asportato degli oggetti di valore.
Per guadagnarsi la fuga, prima aveva strattonato l’anziana proprietaria che lo aveva sorpreso nell’abitazione e, successivamente, aveva colpito un condomino, che lo aveva rincorso. Con la violenza era riuscito ad allontanarsi dal luogo degli eventi, ma subito dopo era stato rintracciato e arrestato.
Nel maggio del 2020 lo stesso soggetto, a Udine, unitamente a un connazionale, si era reso responsabile di una rapina impropria quando, dopo aver commesso un furto in una abitazione, era stato notato uscire dalla casa, dal nipote della parte offesa, il quale cercava di fermare lo straniero, ma questi, spintonandolo e colpendolo, si guadagnava la fuga.
Successivamente al provvedimento di condanna, l’indagine della Squadra Mobile di Udine ha permesso di accertare che il 44enne, che dimorava a Milano, non era più rintracciabile in Italia, ma si era trasferito da prima in Francia e di seguito in Spagna, dove era stata individuata la sua possibile dimora.
Le evidenze sono state trasmesse dal Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia che ha sollecitato l’organo di Polizia spagnolo, che catturava il latitante il 20 maggio scorso. Anche in questo caso sono in corso le procedure estradizionali.
Sono tre, invece, gli stranieri condannati in Italia, rintracciati negli ultimi mesi, ed estradati in Italia recentemente per scontare la pena detentiva inflittagli.
In ordine di tempo il primo è stato un 51 enne cittadino kosovaro, arrestato in Grecia nell’aprile scorso perché deve scontare una pena di anni 2 anni e 2 mesi di reclusione, inflittagli dalla Corte D’Appello di Trieste nel 2018, per il furto di denaro e di due furgoni da un’azienda di Pavia di Udine.
L’uomo, dopo lunghe indagini, era stato localizzato in Grecia e dopo aver partecipato gli elementi investigativi agli organi di polizia locale, con il coordinamento della Procura di Udine e il concorso del Servizio cooperazione internazionale di Polizia, è stato tratto in arresto dalla Polizia greca. L’uomo, giunto in Italia a Roma Fiumicino il 14 maggio scorso, dopo le formalità del caso, è stato associato presso il carcere di Roma Regina Coeli.
Il secondo è stato estradato il 17 maggio a Tarvisio, dove è stato preso in carico dal personale della Polizia di Frontiera un 58enne cittadino indo-portoghese, arrestato in Austria nel decorso mese di febbraio, perchè ricercato dalla Procura di Udine, che aveva emesso un mandato di arresto europeo in quanto deve scontare una pena di 6 anni di reclusione, a seguito della condanna per reati in materia di stupefacenti, fatti avvenuti in questa provincia nel 2013, quando veniva trovato in possesso di diversi chilogrammi di papaveri essiccati.
Successivamente alla condanna, l’indagine della locale Squadra Mobile aveva permesso di accertare che lo straniero si era trasferito in diverse nazioni europee, ed in ultimo in Austria, dove è stato rintracciato e catturato dalla Polizia austriaca. Ultimati gli atti, il condannato è stato associato presso il carcere di Padova.
L’ultimo è un 24 enne cittadino italiano di origine marocchine, residente nella bassa friulana, che il 16 aprile scorso era stato arrestato dalla polizia francese, in quanto ricercato in Italia perché deve scontare la pena di 5 anni e 4 mesi di reclusione per una rapina perpetrata a Udine nel 2019.
Il giovane che si era reso irreperibile immediatamente dopo la condanna, veniva rintracciato grazie ad una laboriosa indagine della locale Squadra Mobile, durata diversi mesi, che lo ha localizzato nella città francese di Clermont Ferrand.
Di seguito, grazie al canale del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia, l’organo giudiziario francese era stato sollecitato per dare corso al mandato di arresto europeo. Il connazionale è stato consegnato il 23 maggio scorso alla Polizia di Frontiera di Bardonecchia (Torino) e di seguito portato in carcere a Alessandria.
Si sottolinea che dall’inizio dell’anno, l’attività investigativa della Squadra Mobile della Questura di Udine ha portato all’arresto, all’estero, di 14 persone latitanti che dovevano scontare pene detentive per complessivi 47 anni di reclusione, rintracciate in 9 diverse nazioni europee. Inoltre, in fase estradizionale, sono 12, i condannati consegnati alle Autorità Italiane, per scontare la pena definitiva inflittagli dai vari Tribunali.
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