Imbrattato a Gemona il murale di Pistorius

In via Campagnola è stata trovata la scritta “Sparatorius” sul disegno dedicato al sudafricano testimonial del Comune. La Lega Nord contro il sindaco: via la sponsorizzazione

GEMONA. La giunta Urbani ha l’obbligo morale di rescindere immediatamente qualsiasi contratto con Oscar Pistorius. «Indipendentemente dalla verità processuale, le ripercussioni in termini di immagine per il nostro territorio sono di una gravità inaudita». Di più, «le scritte vandaliche che hanno sfregiato il murale raffigurante l’atleta sudafricano sono emblematiche del disappunto e del distacco che si respira a Gemona».

Sul murale di Campagnola domenica erano comparse due scritte “Sparatorius” subito cancellate. La consigliera delle Lega Barbara Zilli non va certo alla leggera, minando alle basi il progetto “Gemona città dello sport e del benstare”, reo di essere nato e cresciuto principalmente sull’immagine, sorretta da operazioni di marketing premature, piuttosto che su concrete progettualità già in cantiere: «fin dall’inizio, ho denunciato l’assurdità di spendere energie e risorse per un testimonial di un progetto che non era neppure allo stadio embrionale».

E ora l’inevitabile duro colpo. Anzi durissimo. Contrariamente a quanto dichiarato alla stampa, a oggi nell’albo pretorio, non compare alcun atto formale di sospensione della sponsorizzazione con Pistorius. Assolutamente necessaria, preme la Zilli, visto che l’atroce accusa di omicidio preterintenzionale nei suoi confronti non può che infangare irrimediabilmente l’immagine del nostro territorio.

Non solo: «La giunta Urbani, che sull’immagine ha tanto investito, deve provvedere immediatamente – e francamente mi chiedo come un tanto non sia ancora avvenuto a distanza di quasi una settimana dal fatto di sangue – a eliminare i simboli in città dell’atleta, primo su tutti l’effige sul murales, la gigantografia all’ingresso del palazzo comunale e i manifesti di tripudio nei campi sportivi». Perché passarci di fronte, con in mente i resoconti dei media, «fa venire il voltastomaco». Sarebbe finalmente ora, continua la consigliera di Ln, che l’amministrazione ripartisse da dove era logico partire: «Da una reale condivisione con il territorio del Gemonese e Alto Friuli di informazioni, tali da creare nei bambini e nei giovani la consapevolezza dell’importanza di praticare lo sport sia per la salute sia per i principi sani che si imparano, adeguando impianti e assicurando il funzionamento e la buona gestione degli stessi (chissà cosa sarà della piscina…)».

Basta quindi rincorrere falsi miti, ma tornare coi piedi per terra. Contrarietà anche per l’assoluto silenzio in merito alla vicenda, in occasione del consiglio comunale aperto alle scuole: sarebbe stato importante, afferma la Zilli, trasmettere un messaggio di riflessione ai ragazzi per elaborare la gravità dell’accaduto».

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