Illegio, manca una barca di soldi: "Aiutateci con una colletta"

Gli organizzatori della mostra saltata lo scorso anno lanciano un appello agli “Amici di San Floriano”. «Tra incassi, sponsorizzazioni e ricavi svaniti, servono diverse centinaia di migliaia di euro»

TOLMEZZO. Il ricordo delle grandi mostre di Illegio è ben vivo nelle persone (e sono tante) che le hanno visitate da quando - era il 2004 - ebbe inizio la serie di eventi culturali profondamente legati alla fede. Mostre di alto livello sempre accolte con interesse e buon afflusso di visitatori. L’anno scorso però la mostra già programmata non fu realizzata: motivi burocratico amministrativi dissero gli organizzatori, non problemi di finanziamenti.

Poi si seppe che davanti al Tar del Lazio era stata sollevata una questione legata a un’altra mostra che si sarebbe dovuta tenere nel 2013 alla Galleria Borghese di Roma, organizzata sempre dal Comitato di San Floriano e poi bloccata dal ministero e dalla soprintendenza. Il Tar diede ragione al Comitato di San Floriano, che vide riconosciuta l’illegittimità di quello stop. Passata al Consiglio di Stato, la questione attende ora il pronunciamento definitivo e «l’equa definizione della riparazione».

Una vicenda che ha messo in difficoltà gli organizzatori tanto da indurli a sospendere tutto anche a Illegio. A spiegarlo ai tanti amici del Comitato di San Floriano è una lettera firmata dal presidente monsignor Angelo Zanello e da don Alessio Geretti, curatore delle mostre, diffusa in questi giorni proprio tra quegli amici di San Floriano che negli anni hanno appoggiato le splendide iniziative nate nel piccolo paese carnico e realizzate anche altrove.

«Sono venute a mancare diverse centinaia di migliaia di euro tra incassi, sponsorizzazioni e ricavi previsti a contratto - spiega la missiva - Oltre al dolore non è stato possibile per più di un anno onorare imprese e professionisti che avevano lavorato per noi». Ecco allora la lettera - appello, rivolta a tutti coloro i quali vorranno dare un contributo - piccolo o grande che sia - alla causa e contribuire al pagamento di chi ha lavorato.

Ma nella lettera c’è anche un ulteriore elemento, la volontà di raccogliere il frutto “ideale” di una stagione felice, quella che solo a Illegio ha portato in un decennio migliaia di persone da tutta Italia. Si chiede a chi la riceverà di condividere pensieri, sentimenti, suggerimenti «che saranno per noi preziosi» aggiungono monsignor Zanello e don Geretti.

«Dopo dieci anni prima di guardare al futuro ci premeva capire che cosa ha lasciato nel cuore Illegio - spiegano - e facciamo pure presente che anche un aiuto economico gioverà». Guardando al futuro «noi ce la mettiamo tutta» aggiungono lasciando capire che è forte la volontà di non lasciare cadere nel vuoto quello che è stato realizzato fin qui .(v.f.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto