Il vescovo apre la Porta Santa: “Vicini a emarginati e sofferenti”

San Vito al Tagliamento: duemila fedeli al santuario Madonna di Rosa e Gesù Misericordioso. Il corteo protetto da una nutrita presenza di forze dell’ordine

SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Il Giubileo, come il battesimo e la confessione, non è una “magia” che cancella i peccati: richiede un cambiamento nello stile di vita che guardi anche a emarginati e sofferenti, sperimentando in questo modo la misericordia di Dio. Concetti ribaditi questa domenica dal vescovo della diocesi di Concordia-Pordenone, monsignor Giuseppe Pellegrini, nella messa seguita all'apertura della Porta Santa del santuario Madonna di Rosa e Gesù Misericordioso, a San Vito.

Circa 2 mila i fedeli che si sono radunati fuori dal santuario, per poi riempirlo, una volta varcata la Porta Santa (individuata sul lato destro, guardando alla facciata), in ogni spazio disponibile. È stata raggiunta dopo un corteo che ha percorso metà del piazzale del santuario, passando anche per la strada regionale 463, che in tempo per l'evento è stata dotata di nuove telecamere. Sicurezza garantita anche da una nutrita presenza di forze dell'ordine. Parcheggi esauriti nel piazzale e nelle vie limitrofe, fino a Ligugnana. La Porta Santa al santuario aprirà tutti i giorni (nei feriali dalle 15 alle 19, la domenica tutto il giorno).

Giubileo a San Vito al Tagliamento

"Aprite le porte della giustizia, entreremo a rendere grazie al Signore. Questa è la porta del Signore: per essa entriamo per chiedere misericordia e perdono". L'apertura richiede poche parole, ma che devono essere fonte di profonda meditazione: dopo la lettura del Vangelo secondo Luca sul battesimo di Gesù, l'omelia del vescovo si è concentrata sul significato del Giubileo straordinario della misericordia.

Gesù non aveva bisogno di purificazione, abbassandosi a immergersi nelle acque del Giordano: era un segno di fraternità con l'umanità, i peccatori, "per innalzarci e sperimentare la misericordia del Signore. Ci ha salvati – ha continuato il presule - per la sua misericordia, non per le nostre opere". Il battesimo segna "il nostro desiderio di una vita nuova di sobrietà, giustizia e pietà. Chiede una rottura col peccato del passato e di instaurare un nuovo stile di vita. Passare attraverso la Porta Santa non è un gesto magico, ma un atto significativo che impegna tutta la nostra vita, permettendoci di sperimentare la misericordia di Dio".

Monsignor Pellegrini ha richiamato l'immagine di Gesù Misericordioso venerata nel santuario, secondo l'apparizione alla suora polacca santa Faustina Kowalska. Con un accostamento al Gesù raffigurato nel logo del Giubileo, che si carica sulle spalle un uomo smarrito: "Due immagini che indicano l'amore di Cristo e la redenzione. Tutti sono invitati a riconoscere in Gesù che Dio ha un cuore per noi e poveri e miseri del mondo.

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