Il trenino della Valcellina cerca un gestore FOTO

BARCIS. Il trenino della Valcellina cerca un gestore che dalle prossime festività natalizie alla fine del 2015 si assuma l’onere di valorizzare il turismo della zona. Il Comune di Barcis, che ha avuto il mezzo in usufrutto dalla Comunità montana del Friuli occidentale, ha infatti indetto una gara di appalto «in economia con cottimo fiduciario».
Significa che il veicolo sarà affidato alla società che proponga sì l’offerta economicamente migliore ma anche quella più consona ai programmi di sviluppo del territorio, dell’arte e della cultura della montagna pordenonese.
Anche se sul caso si è già creato un piccolo “giallo” visto che il bando, regolarmente pubblicato nell’albo pretorio del Comune, è privo della data di presentazione delle buste.
In altre parole non è stato indicato il termine entro il quale gli interessati dovranno depositare in municipio le rispettive offerte. La base d’asta è stata definita in 600 euro minimi da versare a Barcis per ciascun mese di durata della convenzione.
Per i viaggi extra che il concessionario potrà svolgere fuori dall’anello stradale prestabilito da contratto, lo stesso non dovrà chiedere ai Comuni richiedenti più di 500 euro al giorno.
La gara richiede un impegno a effettuare il servizio per almeno 100 giorni all’anno, dei quali 70 nella bassa Valcellina (Barcis, Andreis e dintorni) e 30 nella Val Vajont, area della diga e Erto e Casso.
Dei restanti giorni del calendario il concessionario potrà occuparne fino a un massimo di 50 fuori dal territorio di competenza della Comunità montana. Poi ci sono i trasporti speciali in occasione di eventi e iniziative organizzate nel Maniaghese e nello Spilimberghese.
L’Atap ha garantito il servizio in via sperimentale da agosto all’8 settembre. Per ora non sono stati resi noti i dati definitivi degli incassi e delle presenze ma nella delibera municipale si afferma che tale periodo fornisce una valida dimostrazione delle potenzialità turistiche del mezzo.
Il bando rialimenterà le mai sopite polemiche sull’effettiva utilità del trenino, costato 240 mila euro all’ente montano. A gettare fuoco sulla benzina ci ha pensato tempo fa il presidente della Provincia di Pordenone, Alessandro Ciriani, che bocciò l’idea del veicolo. «In tempi di crisi economica, con le fabbriche che chiudono e la gente che resta senza busta paga, le priorità sono altre», tuonò Ciriani. (f.fi.)
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