Il sindaco: «Il Comune di Osoppo resterà nella Collinare»

OSOPPO. «Dal 1967 il Comune di Osoppo fa parte della Comunità collinare del Friuli ed è lì che resterà come previsto dalla riforma degli enti locali che ha inteso valorizzarne l’esperienza trasformando il Consorzio volontario in Uti».
È chiaro il sindaco di Osoppo, Paolo De Simon, rispetto al futuro che la sua maggioranza in consiglio comunale vuole per il Comune. Anzitutto perché l’esperienza maturata in 40 anni dalla Comunità di stanza al castello di Colloredo di Monte Albano è per De Simon tutta positiva.
Secondariamente perché i servizi che oggi gestisce il Consorzio di 15 Comuni sono i medesimi previsti dalla Legge regionale 26. E ancora perché «preferiamo esser visti come il paese più a nord dell’Uti Collinare, anziché quello più a sud dell’Alto Friuli Orientale».
La precisazione vuol esser una prima risposta alla richiesta di referendum avanzata giorni fa dalla minoranza di Osoppo che ha chiesto la convocazione straordinaria del consiglio con l’obiettivo di chiamare la popolazione ad esprimersi sulla collocazione da dare al paese nell’ambito delle nuove Unioni.
«Convocherò l’assemblea in tempi brevi – ha assicurato ieri il sindaco –, ma ritengo il quesito proposto quantomeno singolare».
La minoranza propone sia la popolazione a esprimersi sull’ipotesi di riportare Osoppo nella “sfera d’influenza” Gemonese, «scenario – puntualizza De Simon – che la perimetrazione approvata dalla giunta regionale non prevede essendo Gemona unita a Valcanale e Canal del Ferro, zone montane con cui mi si deve spiegare cosa c’azzecca Osoppo».
Se ne parlerà comunque martedì, durante un incontro richiesto dagli amministratori del Gemonese ai colleghi della Collinare per esaminare l’ipotesi di creare una grande Uti che metta insieme il Sandanielese al Gemonese.
Ipotesi cara ai sindaci del Gemonese, meno ai colleghi che al momento paiono invece inclini ad assecondare la riforma, mantenendosi cioè all’interno dei confini dell’attuale consorzio.
Maura Delle Case
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