Il professore trans di Cervignano scatena polemiche anche sui social

Solidarietà dalla rete degli studenti medi di Udine al supplente di matematica e fisica dichiaratosi intersessuale.  Opposta l’opinione di Forza nuova Fvg: stiamo con chi crede naturale essere educati da un uomo e una donna

CERVIGNANO. C’è chi gli esprime solidarietà e chi invece condanna duramente il suo comportamento. Michele Romeo, il professore di matematica e fisica ermafrodito che venerdì ha iniziato il suo primo giorno come supplente al liceo Einstein, è al centro del dibattito, anche sui social network.

Romeo, che vanta una preparazione scolastica di tutto rispetto, si è presentato in classe con il rossetto sulle labbra, una matita nera sugli occhi, una borsetta da donna a tracolla, un vistoso paio di orecchini e una collana. Ha spiegato agli studenti di essere intersessuale. Per alcuni è un esempio di coraggio, per altri un esibizionista. La notizia, diffusa dal Messaggero Veneto, da giorni è tema di discussione, anche sui media nazionali.

«Io, supplente trans accolto bene in classe»
Bonaventura Monfalcone-16.10.2015 Michele Romeo-Professiore intersessuale-Liceo Einstein-Cervignano-foto di Katia Bonaventura

Le posizioni sono diverse. La Rete degli studenti medi di Udine, in una nota, si schiera dalla parte del professore ermafrodito. «Vogliamo esprimere la nostra solidarietà a Romeo, insegnante intersessuale dichiarato che, con grande coraggio, ha spiegato ai suoi alunni la sua condizione. Non bisogna nascondersi o camuffare il proprio aspetto per paura del giudizio del prossimo.

Michele ha fatto la scelta giusta e ha messo subito in chiaro di essere ermafrodito. Chi solleva polveroni o minaccia di trasferire i ragazzi perché “traumatizzati” vive nel Medioevo. Di un insegnante si può valutare la didattica, la curiosità che ci trasmette grazie alle sue lezioni, le nozioni creative e la conoscenza, ma non certo il suo sesso. La nostra generazione di studenti combatterà e sconfiggerà per sempre l’omofobia».

Di ben altro tenore l’intervento di Forza nuova Fvg, secondo cui la sessualità è qualcosa di intimo e privato. Simone Mestroni, a nome di Fn, ha scritto una lettera a Romeo.

«Ostentare e professare la sua “intersessualità” – Mestroni si rivolge al docente – può realmente essere un fattore positivo per i ragazzi con i quali ogni giorno andrà a relazionarsi? Che modello etico pensa di trasferire a giovani di 14 anni presentandosi con gonna e rossetto, ma con la barba del giorno dopo?

Lei è consapevole che la negazione di ogni differenza tra uomo e donna, alla quale lei contribuisce nella sua attività educativa, crea una pericolosissima tabula rasa nell’identità psico-sessuale dei suoi alunni? Non ci aspettiamo una risposta.

Sappiamo già che nell’orgia di diritti del terzo millennio, quello di parola a noi poveri omofobi sarà sempre e comunque negato. Noi siamo gli arretrati, gli intolleranti e i sessualmente repressi. No, noi siamo quelli che cercano di non sovvertire il modello familiare e civile finora ritenuto normale, siamo quelli che stanno dalla parte di tutti quei genitori che credono che essere educati da un uomo o da una donna sia il più naturale dei diritti».

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