Il presidio contro le scie chimiche contesta il Rotary

«Pedrotti faccia sparire subito quel simbolo massonico».
Una protesta singolare quella del presidio “Stop scie chimiche” di Pordenone, avvenuta a margine del tavolo sindacale convocato ieri mattina al palazzo della Provincia sulla vicenda dei lavoratori della Metro. Poco prima dell’avvio della concertazione, due esponenti del presidio hanno rovesciato il pannello di mosaico raffigurante l’emblema del Rotary club International posizionato all'ingresso dell'edificio di largo San Giorgio. «E’ il simbolo di un’organizzazione affiliata alla massoneria, che favorisce la geoingegneria e gli studi sulla modificazione controllata del clima: non dovrebbe stare all’entrata di un luogo istituzionale che è la casa dei cittadini», ha motivato l’azione Cristiano Di Paolantonio. Gli autori del gesto – puramente simbolico, considerando che il mosaico non è stato danneggiato, ma riverso a terra – si sono poi autodenunciati a Polizia, Digos e Carabinieri. I tutori dell’ordine hanno ascoltato le ragioni dei due contestatori e verbalizzato l'accaduto. «Ci hanno convinto – prosegue Di Paolantonio – a presentare una richiesta formale al presidente provinciale Claudio Pedrotti affinché rimuova immediatamente un simbolo nel quale tanti cittadini non si riconoscono. Se Pedrotti non dovesse prendere in considerazione le nostre istanze, siamo pronti a ulteriori momenti di contestazione». (mi.pa.)
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