Il ponte di Sagrado compie cent’anni di storia travagliata

SAGRADO. Il ponte sull’Isonzo che unisce Gradisca e Sagrado compie oggi un secolo di vita. Cent’anni sono trascorsi dalla sua prima incarnazione, datata 1 dicembre 1914. La sua ricostruzione risale invece al periodo post bellico, ovvero al 1919. La storia moderna del ponte di Sagrado inizia nel 1904, quando la Deputazione comunale del paese, assieme ad altre 16 rappresentanze dei comuni limitrofi, presentò un memoriale a sua eccellenza il luogotenente conte Goess per inoltrarlo al ministero dell’Interno di Vienna nel quale si richiedeva la costruzione di un nuovo ponte. Il cattivo stato del vecchio manufatto in legno (progettato nel 1846 dall’ingegnere Carlo Baubella e dotato di 33 campate in rovere e abete) e delle due testate in pietra era sotto gli occhi di tutti. E così a pochi anni dalla richiesta ufficiale dei comuni, il progetto era fermo in qualche cassetto del ministero. Il 23 dicembre 1909 il vecchio ponte venne spazzato via dalla furia dell’Isonzo. Il podestà di Sagrado come primo provvedimento fece sistemare una passerella provvisoria dalla ditta Vittori di Sagrado. Del fatto venne interessato anche il Capitano provinciale Faidutti. E grazie al suo interessamento che in pochi anni di lavoro il nuovo ponte venne ricostruito a fianco del vecchio. Realizzato in ferro e cemento armato, il ponte era considerato di «prima classe» a tre campate, lungo 275 metri, largo 6. La spesa complessiva venne quantificata in 800 mila corone austriache. L’esecuzione venne affidata a ditte austriache, ma anche locali, tra le quali la Ribi di Gorizia. Il ponte servì al passaggio di uomini e merci fino alla notte del 23 maggio 1915. Nel primo giorno di guerra venne fatto saltare dal genio militare austriaco. Il pilone di sostegno delle due arcate verso Sagrado venne irrimediabilmente minato. Tra il 27 e 28 ottobre del 1917, dopo Caporetto, anche il pilone verso Gradisca venne distrutto. I due Comuni hanno dato vita ad una fitta serie di iniziative per celebrare il centenario del manufatto. “Gradisca e Sagrado: il ponte che unisce” è lo slogan scelto per il carnet di eventi. Il primo dei quali, domani, è l’inaugurazione di una suggestiva mostra fotografica a cura del gradiscano Paolo Mucchiut nel municipio della Fortezza. Si prosegue venerdi 5, alle 18.30, al Centro civico di Sagrado, con una conferenza dell’architetto Michele Zaggia sul tema “La rosta di Sagrado: un progetto sulla sponda dell’Isonzo”. Venerdi 12, alle 17.30, alla biblioteca comunale di Sagrado il significativo coinvolgimento degli ospiti del Cara – un ponte può essere anche quello ideale fra culture – con una conversazione in lingua inglese sulla ricorrenza. La cerimonia ufficiale del centenario avrà luogo sabato 13: alle 10, le autorità del territorio e le amministrazioni dei due Comuni si ritroveranno per brindare al secolo di vita del manufatto sull’Isonzo incontrandosi a metà strada. A seguire, al vicino albergo Al Ponte (noblesse oblige) di Gradisca, una conferenza di Marino Visintin. Chiuderà i festeggiamenti un’altra mostra fotografica, questa volta da parte sagradina, al centro civico (alle 18.30), curata da Romano Ferlan.
Luigi Murciano
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