«Il pensiero di Mazzini, un riferimento per i giovani europei»

«I giovani dovrebbero ancora far riferimento a Giuseppe Mazzini, poiché il suo pensiero, trasposto oggi in chiave europea, è quanto mai attuale: unitarietà, fratellanza, cooperazione».
Questo il messaggio che Edi Daniele Moroso, presidente della sezione friulana “Luciano Bolis dell’Associazione Mazziniana Italiana, ha voluto passare alle nuove generazioni in occasione della commemorazione del patriota a 144 anni dalla sua scomparsa.
Ai Giardini Ricasoli di Udine, di fronte al monumento dedicato a Mazzini, Moroso ha ribadito la contemporaneità dei “Doveri dell’uomo", il manuale di educazione civile dedicato agli operai italiani «che tuttora offre indicazioni valide su come agire. Ai giovani, che incontriamo spesso nelle scuole superiori, diciamo di credere nell’Europa. Anche se è nata prima economica e poi politica, con un “parto podalico”; ma è il nostro futuro, da soli non si va da nessuna parte. L’importante è che il programma sia unitario e non vi siano paesi trainanti: si va avanti tutti assieme».
Oratore della cerimonia, che si è chiusa con la deposizione della corona sul monumento di Giuseppe Mazzini, il magistrato Vittorio De Liddo, cultore e ricercatore del movimento risorgimentale, socio dell’Ami friulana, sezione che in regione raccoglie 35 iscritti (in Italia sono circa tremila) e decine di simpatizzanti.
«Sulla sua tomba sono incise solo tre parole: Giuseppe Mazzini italiano. Se si è cittadini di questo paese oggi – ha affermato l'ex presidente del tribunale di Tolmezzo – lo si deve all'opera, al pensiero e all’azione di Mazzini. Religioso ma non bigotto, coerente, il fondatore della “Giovine Italia” e poi della “Giovine Europa” è vissuto in esilio ed è morto in povertà, accontentandosi dei soli proventi dei suoi libri». «Un esempio, oggi più che mai – ha aggiunto Moroso –, di onestà, rigore, sobrietà».
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