Il Pd regionale di nuovo unito: eletti i 40 della direzione

La segretaria Serracchiani è soddisfatta: abbiamo ritrovato l’unità. La replica di Moretton: per ora va bene
UDINE.
Torna per il momento il sereno in casa del Partito democratico. Gianfranco Moretton ieri ha partecipato all’assemblea regionale del Pd, dopo aver “disertato” le ultime riunioni, congelando di fatto la nomina del vertice. E Debora Serracchiani, la segretaria messa sulla graticola dalla “corrente” Fioroni-Gentiloni, ha teso la mano, offrendo le aperture richieste: l’allargamento della segreteria per coinvolgere tutte le componenti, l’avvio dei forum, il coordinamento delle iniziative. Via dunque alla nomina della direzione. «Il Pd del Friuli Venezia Giulia ha fatto un buon passo sulla strada giusta», ha commentato l’europarlamentare Serracchiani. «Adesso staremo a vedere i fatti», sono state le parole di Moretton.


Così ieri, dopo un lungo dibattito, l’assemblea regionale del partito, riunitasi a Udine, ha eletto i 40 componenti della direzione con un solo voto contrario. Sono: Vittorio Battigelli, Elisabetta  Benedetti, Sergio Bolzonello, Roberto Calligaris, Fabio Ciprian, Daniela Corso, Roberto Cosolini, Tatiana Cozzarolo, Chiara Da Giau, Patrizia Del Col, Sandrino Della Puppa, Roberta Demartin, Antonio Di Bisceglie, Igor Dolenc, Laura Famulari, Laura Fasiolo, Carmen Galdi, Luciano Kakovic, Gianna Malisani, Rita  Martin, Vincenzo Martines, Dario Meani, Ester Pacor, Francesca Papais, Adele Pino, Paolo Pecile, Stefano Pizzin, Andrea Plazzotta, Patrizia Puia, Luca Pulina, Giorgio Rossetti, Angiola Restaino, Alviano Scarel, Laura Schiozzi, Cristiano Shaurli, Sergio Simonin, Lorella Stefanutto, Lodovico Sonego, Barbara Toso, Barbara Zilli.


I nervi erano tesi dopo che il 16 gennaio l’assemblea non aveva eletto la direzione per l’assenza polemica di Moretton. Era stato un altro consigliere regionale vicino al capogruppo, Franco Iacop, a farsi portavoce e a chiedere chiarezza su alcuni punti. Proroga concessa. Ma ieri con o senza i “morettoniani” la direzione sarebbe stata formata. Negli ultimi giorni, nel partito si è lavorato molto per ricomporre la frattura. Fino alla stretta di mano di ieri.


«Abbiamo dimostrato – ha affermato Serracchiani – che il Pd sa superare le sue difficoltà e sa ritrovarsi partito unito. È stato importante aver fatto tutti i passaggi che hanno permesso di chiarirci sul piano personale e politico e credo che ognuno di noi abbia dimostrato attaccamento al partito e senso di responsabilità, lavorando per evitare fratture. L’impegno che ci viene chiesto dalla situazione del paese e della comunità regionale è estremamente gravoso e il Pd – ha sottolineato – deve saper farsene carico».


«Il completamento degli organi direttivi – ha aggiunto Serracchiani – permetterà di affrontare le sfide presenti e quelle che ci attendono con gli strumenti necessari. In più, rinforzeremo il rapporto con il gruppo regionale, apriremo e allargheremo la segreteria, avvieremo i forum che mancano, mentre proseguendo gli incontri istituzionali degli eletti coordineremo meglio il lavoro sui contenuti a tutti i livelli – ha concluso - dal Parlamento al territorio».


«Abbiamo iniziato un nuovo percorso, i cui frutti verificheremo strada facendo»: è la versione di Moretton. «Da troppo tempo non emergevano soluzioni, prospettive e progetti che riguardano la politica reale del fare e soprattutto aspetti e temi fondamentali che riguardano il presente e il futuro della nostra regione, esiste l’obbligo di condivisione sul lavoro che il gruppo consiliare sta portando avanti, così come la necessità di interpretare, capire e risolvere i problemi dei cittadini. Sono state riconosciute le ragioni per le quali la componente Fioroni-Gentiloni aveva posto una serie di problemi, la segretaria Serracchiani ha assicurato l’impegno a rivedere la segreteria e i forum, ad aprire un tavolo politico formato da parlamentari e consiglieri regionali del Pd e, quel che più conta, ad affrontare i tanti problemi aperti circa la linea da adottare sul versante delle primarie, delle infrastrutture energetiche e viarie, sulle alleanze, sulla gestione dell’acqua. Abbiamo così sciolto le riserve - ha concluso - dando i nominativi della direzione regionale per iniziare un nuovo percorso i cui frutti verificheremo strada facendo».


Per l’onorevole Ivano Strizzolo «si apre una fase importante nel Pd che vede una sostanziale unità che tutti sono chiamati a sostenere e che è stata ottenuta grazie al lavoro della segreteria. Spero adesso ci sia maggiore collaborazione tra partito e gruppo consiliare». In queste settimane i bersaniani si sono dati da fare per cercare una mediazione tra le anime del partito, in primis il senatore Carlo Pegorer: «Formare la direzione era necessario non solo per chiudere la vicenda statutaria, ma per preparare un “luogo” di pura discussione politica con l’obiettivo di costruire una proposta seria per il Friuli Venezia Giulia». E l’ex assessore regionale Lodovico Sonego sottolinea: «L’elezione della direzione è un bel passo in avanti. Ora è necessario un grande sforzo per indicare alle famiglie e alle imprese del Friuli Venezia Giulia i contenuti di una politica che sappia dare futuro alla Regione e rappresentare l’alternativa a Renzo Tondo». Il vicecapogruppo Mauro Travanut non ha dubbi: «L’assemblea ha colto gli elementi della politica e cioè di riconoscimento reciproco delle diverse componenti. È stato un punto indispensabile per evidenziare la ricchezza che c’è in tutte le “anime”».


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