Il palazzo dell’Inps acquistato per oltre 9 milioni

Ora appartiene alla società immobiliare Emme sviluppo Il presidente: «Credo nel mattone anche in tempi di crisi»
ANTEPRIMA Udine 14 Dicembre 2004. Ore 18.00. CONFERENZA STAMPA VENDITA PALAZZO INPS La sede dell'Inps. Foto Copyright Massimo Turco/Foto Agency Anteprima.
ANTEPRIMA Udine 14 Dicembre 2004. Ore 18.00. CONFERENZA STAMPA VENDITA PALAZZO INPS La sede dell'Inps. Foto Copyright Massimo Turco/Foto Agency Anteprima.

di Ilaria Purassanta

Il mercato immobiliare a Udine non si ferma. «Nonostante la crisi c’è ancora chi crede nel mattone» dichiara l’imprenditore friulano Carlo Marini, presidente della Emme sviluppo spa. La società immobiliare udinese ha appena chiuso un importante contratto di compravendita, quello per l’acquisto del palazzo dell’Inps in via Savorgnana. Un investimento da 9 milioni e 450 mila euro, tasse escluse. Cifra non da poco in un momento difficile per il settore, legato alla contrazione dei consumi delle famiglie, ma anche al crollo del comparto edile.

Venerdì è stato firmato l’atto dinanzi al notaio di Udine, Bruno Panella. Ora lo storico stabile, che si affaccia anche sulle vie Moro e Morpurgo, appartiene alla società immobiliare udinese. Per l’Istituto di previdenza e i suoi lavoratori, rassicura Marini, «non cambierà nulla». Semplicemente pagherà a qualcun altro l’affitto dei cinque piani, adibiti interamente a uffici. O meglio, il Demanio, che prima versava il canone di locazione allo Stato, ora erogherà l’importo alla società Emme sviluppo. Il canone d’affitto annuale si aggira fra i 650 mila e i 700 mila euro.

L’imprenditore fuga le voci, circolate nelle scorse settimane, circa nuove destinazioni d’uso dello stabile. «L’Inps rimarrà dov’è – ha sottolineato Marini – e non è nostra intenzione vendere. L’Istituto di previdenza, anzi, sta realizzando i lavori di manutenzione e ristrutturazione per poter ospitare in via Savorgnana anche gli uffici di piazza XX settembre».

Lavori che sono a carico del conduttore, in base al contratto di locazione collettivo stipulato con l’Agenzia del demanio. Sono già stati adeguati alle nuove normative gli impianti antincendio. L’intervento di restyling non inficia comunque l’attività degli uffici. Il palazzo risale agli anni ’50, ma non è vincolato dalla Soprintendenza alle belle arti. Le strutture portanti sono in cemento armato e la copertura è a falda. L’edificio era stato inserito nel Fondo immobili pubblici, i beni di proprietà dello Stato in dismissione. La superficie complessiva è di 10 mila 412 metri quadrati e si sviluppa su cinque piani oltre al seminterrato, dove sono conservati gli archivi dell’Inps. Gli uffici sono distribuiti su 6169 metri quadrati mentre gli archivi, i depositi, i servizi tecnologici, cantine e sottotetti occupano 2586 metri quadrati (1451 dei quali nel seminterrato). Gli spazi al piano rialzato sono adibiti al ricevimento del pubblico mentre quelli al piano superiore sono utilizzati dal personale dell’ente. Si arriva a 1377 metri quadrati di superficie, invece, fra scale, corridoi, cavedi e locali tecnici.

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