Il nuovo beato Odorico Parco, eventi e ciclabile

Estate di cantieri, nella zona di viale Libertà: verranno realizzate una pista ciclabile “parallela” al ring, dal laghetto di San Carlo al seminario, la rotatoria definitiva di via Vallona e il restyling di piazzale e verde circostanti la chiesa del Beato Odorico.
Ciclabile. I lavori della pista, 405 mila euro dal fondo Pisus 6, sono partiti da lato Maglio. Un chilometro di striscia protetta e illuminata che unirà il laghetto San Carlo al parco del seminario: «Impossibile – ha anticipato l’assessore all’urbanistica Cristina Amirante – pensare a una pista lungo il viale: non ci sono gli spazi». L’attraversamento dell’asse stradale verrà agevolato da un semaforo pedonale a chiamata. Via Beata Domicilla, ha precisato l’assessore, «resterà a doppio senso».
Parco e piazza. Il parcheggio a lato della chiesa verrà ridotto, ma indicando gli stalli si recupererà il 30 per cento di posti auto in più. La riqualificazione non solo prevede l’asfaltatura, ma anche la sistemazione di tutta l’area verde dietro la chiesa. «Il progetto iniziale – ha detto il sindaco Alessandro Ciriani – prevedeva solo la pista ciclabile. L’abbiamo integrato raccogliendo le sollecitazioni di quartiere e parrocchia, coinvolgendo più assessorati». Dunque Gea, con 75 mila euro, pulirà le sponde destra e sinistra di roggia Vallona mettendo in evidenza la chiesa “firmata” dal prestigioso architetto Mario Botta, amplierà l’area verde, sino alla materna e piantumerà alberi in sostituzione di quelli malati o stradicati e mai rimossi negli anni e delle piante infestanti. La passeggiata tra la roggia e il retro della chiesa verrà prolungata sino all’area verde sull’altro lato dell’edificio religioso. Nasce, quindi, «un nuovo mini parco cittadino, destinato a bambini e famiglie, e potrà ospitare piccoli eventi».
Rotatoria. All’incrocio tra via Vallona e via Libertà verrà realizzata una rotatoria (100 mila euro) con anello in porfido rialzato, ma calpestabile. «Ora è solo disegnata e costituita da una fioriera».
Parcheggi. Escluso l’ampliamento dei parcheggi attorno alla chiesa ed esclusa l’acquisizione di una vicina area privata: «Il privato chiedeva 60 mila euro per un’area dove avremmo potuto ricavare 15 posti. Stiamo valutando con Gsm la fattibilità di un parcheggio più capiente nell’ex caserma dei pompieri», ha anticipato il primo cittadino. Continua l’asfaltatura delle strade: dopo via Toti, toccherà a via Mameli.
Parchi aperti. Il Comune sta valutando la possibilità, concreta, di togliere le recinzioni ai parchi San Valentino e Galvani, pur rimanendo nelle zone dedicate ai bambini, sul modello delle aree verdi americane. Ma a una condizione: «Quelle aree non possono essere ricettacolo di ciò che non ci deve stare. Non dobbiamo essere noi, comunque, a garantire la sicurezza, la polizia locale ha altri compiti». Al Galvani si conta sull’apertura, il 27 aprile, della casa del fumetto e dell’opera dei volontari di un’associazione che cureranno il verde per dissuadere eventuali malintenzionati a stazionarci.
Il parroco. «Finalmente questa zona è presa in considerazione», dice don Alessandro Tracanelli. «È un’area importante, dove orbitano i bambini della materna comunale Beata Domicilla, una scuola di musica, un oratorio: esprime una vocazione non di passaggio o parcheggio, di vissuto, un’area periferica in centro».
La proposta. Lo storico Giulio Cesare Testa consiglia: «A 700 anni dalla partenza del beato Odorico verso l’Oriente, a lui che è stato ambiasciatore di Pordenone nel mondo, perché non intitolare viale della Libertà?». Sindaco possibilista: «Una buona idea, anche se difficile da attuare».
Pontebbana e rotonde. La sistemazione di quelle di via Revedole e beato Marcello è ferma dal 2012: «Fvg strade non dà i pareri, speriamo a dopo il 29 aprile», ha detto non senza ironia il primo cittadino. Per quella di viale Libertà «abbiamo chiesto in tutti i modi a Fvg strade di fare qualcosa: riceviamo risposte al limite dell’offensivo». Un’associazione di categoria ha dato l’ok per finanziarne la sistemazione. «Ma la burocrazia italiana ormai la conoscete tutti».
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