Il Messaggero Veneto racconta il terremoto con i lettori

Vi invitiamo a riconoscervi nelle immagini tratte dai nostri archivi e da quelli messi a disposizione dal Craf, il Centro di ricerca e archiviazione della fotografia di Spilimbergo, e nei video conservati dalla Cineteca del Friuli che ogni settimana pubblichiamo online

«Il Friuli ringrazia e non dimentica» si leggeva, nel 1976, sui muri delle case distrutte dal terremoto. Sono passati 40 anni e il Friuli non ha dimenticato. Non l’ha fatto neppure il Messaggero Veneto che, assieme ai suoi lettori, realizza il portale della memoria “1976-2016” per ricordare i 989 morti, il dramma dei 100 mila rimasti senza casa, la spinta di un popolo in ginocchio.

È un viaggio nel Friuli di ieri e di oggi, nei racconti di chi ha perso e piange ancora le sue vittime, tra i figli che ricordano le parole dei padri quando di fronte alla distruzione ripetevano con fermezza «ricostruiremo». Al progetto collaborano la Regione, il museo Tiere Motus di Venzone, Bluenergy e la banca Friuladria.

Vi invitiamo a condividere con noi i vostri ricordi, le immagini che avete conservato in tutti questi anni inviandole all’indirizzo e-mail terremoto1976@messaggeroveneto.it. Fino al 23 maggio, tutti i lunedì e i giovedì, pubblicheremo l’inserto dei ricordi 1976-2016. Quattro pagine nelle quali raccontiamo il dramma vissuto con le parole della gente.
 

Dalla carta all’online. Vi invitiamo a riconoscervi nelle immagini tratte dai nostri archivi e da quelli messi a disposizione dal Craf, il Centro di ricerca e archiviazione della fotografia di Spilimbergo, e nei video conservati dalla Cineteca del Friuli che ogni settimana pubblichiamo online.

Vogliamo tornare a emozionarci con voi, raccontando i vostri vissuti che potete trasmetterci non solo attraverso l’indirizzo e-mail (terremoto1976@messaggeroveneto.it), ma anche il sito internet www.messaggeroveneto.it e i profili Facebook e Twitter del giornale.

Con gli strumenti di oggi cerchiamo i soccorritori arrivati in Friuli, nel maggio 1976, da tutto il mondo per aiutare un popolo a risorgere. Invitiamo anche loro a ripercorrere a ritroso quei giorni.

Assieme ai protagonisti del 1976 costruiamo il portale della memoria che depositeremo nel museo Tiere Motus di Venzone, dove i giovani di oggi e di domani potranno studiare la storia del sisma che cambiò il volto della loro terra.

Argomenti:terremoto 1976

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