Il medico degli alberi: «Bene le polemiche vuol dire che c’è attenzione per l’ambiente»

l’esperto
martina milia
Nel suo blog “Alberi esperti” racconta degli alberi più come un cantastorie che come un patologo vegetale. E forse anche questo fa di Lucio Montecchio, docente all’università di Padova, un “medico” più che un tecnico, un divulgatore e non solo un esperto. Il Comune di Pordenone – dopo la bufera scatenata dagli abbattimenti di alberi in città legati ai cantieri – lo ha invitato per una conferenza aperta alla cittadinanza (domani alle 17.30 a palazzo Mantica).
Professore anche a Pordenone le persone si sono mobilitate per difendere gli alberi. Il dibattito è acceso...
«È un fenomeno sempre più frequente nelle nostre città. Le amministrazioni locali vivono queste proteste con disappunto, io invece le considero un fatto positivo: dimostra un’attenzione alta al verde e all’ambiente. È un buon punto di partenza per il confronto».
Ma come si fa a conciliare le diverse posizioni?
«Quando mi trovo a decretare che un albero va abbattuto è sempre un dispiacere. Ma se la decisione è quella vuol dire che ci sono ragioni di sicurezza pubblica che prevalgono o che la pianta ormai è compromessa. Consiglio sempre agli amministratori un’assemblea pubblica per spiegare le cose. Una volta stabilito un linguaggio comune, è bene piantare nuovi alberi nei pressi di quelli da tagliare e poi abbattere. La linea vincente è la sostituzione».
Perché soffrono così tanto i nostri alberi?
«Gli alberi che vediamo nelle nostre città li coltiviamo forzatamente e spesso vengono messi a dimostra in spazi che non sono adeguati, che cambiano nel tempo. A volte architetti e urbanisti scelgono piante che non sono adatte al contesto. Sono poche le amministrazioni che si affidano a esperti del verde».
A volte però si ha la sensazione che si taglino piante sane. Come si spiega?
«Se la sezione di un albero sembra normale non vuol dire che la pianta non fosse malata. Così come non è detto che una pianta sia a rischio caduta perché magari non è bella. A volte leggo giudizi di persone che sanno poco o nulla di piante e questo non aiuta a informare. Per questo è bene promuovere confronti».
Meglio gli alberi o una ciclabile in biossido di titanio per assorbire le polveri sottili?
«Non conosco il progetto, ma, pur credendo nella tecnologia, ho qualche perplessità sul titanio. L’albero non solo produce ossigeno – io parlo di alito di albero –, ma rinfresca, abbellisce le nostre città. E poi dobbiamo preoccuparci non di come assorbire di più gas e polveri nocivi, ma di come ridurre le fonti inquinanti».
Ci svela un falso mito?
«La potatura è la cosa peggiore per le piante, non a caso in natura non esiste. La pianta, quando è pronta lascia cadere i rami bassi e le foglie per poi rinnovarne di nuove efficientissime. Ma non vogliamo le foglie da raccogliere, disturbano, e allora si pota. Eppure ci sono cose ben peggiori che dovrebbero disturbarci». —
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