Il maltempo mette il palasport fuori uso

CIVIDALE. Contestato e, pure, sfortunato. E' davvero nato sotto una cattiva stella il palazzetto polifunzionale cividalese: non bastassero le polemiche che da una quindicina d'anni - fin dalle prime battute del progetto - fioccano sull'infrastruttura, ci si mettono (anzi, rimettono: mica è la prima volta che il problema si presenta) anche le infiltrazioni. Tante da rendere il complesso inagibile.
L'ondata di maltempo delle scorse settimane ha compromesso seriamente la pavimentazione dell'immobile: inizialmente, nella fase dell'emergenza, non ci si era resi conto dell'accaduto, perché all'interno dell'edificio non si erano riscontrati allagamenti. E' però bastato qualche giorno per far emergere (in senso letterale) le criticità: l'acqua penetrata dal sottosuolo ha deteriorato il parterre al punto di imporre la chiusura del fabbricato, ormai utilizzato - grazie a una serie di suddivisioni interne - da vari sodalizi locali (necessariamente dirottati su altre palestre, cividalesi ma pure di centri limitrofi).
Le opere di bonifica e riassetto dovrebbero richiedere all'incirca tre mesi, termine verosimilmente di minima: «Questa la tempistica indicataci dalla società che gestisce il bene, la Eventi Cividale spa - rende noto il sindaco Stefano Balloch -. Nei giorni dell'alluvione il Comune non aveva ancora proceduto all'assegnazione dei locali alle associazioni sportive cittadine. Abbiamo comunicato alle tante realtà che fruivano del palazzetto - dal pattinaggio al volley, dalla ginnastica al calcetto amatoriale, fino alle scolaresche di tre affollati istituti superiori, Tecnico agrario, Tecnico commerciale e Ipsia - che le attività non avrebbero potuto ripartire nella struttura di via Perusini»
« La situazione creatasi è, indubbiamente, di disagio: il polifunzionale era infatti frequentato, ormai, con cadenza quotidiana, dalle 16 alle 23.30».
Fa eco l'assessore al patrimonio Davide Cantarutti: «Avevo eseguito personalmente un sopralluogo al palasport per verificarne le condizioni, ma la problematica non si era manifestata nell'immediatezza. L'allagamento - conferma - è stato "sotterraneo": l'impianto è stato chiuso per motivi di sicurezza e i gruppi che ne fruivano sono stati indirizzati verso spazi alternativi»
«Adesso che non se ne può disporre ci si rende conto dell'importanza del complesso...».
Non è la prima volta, come accennato, che quest'ultimo deve fare i conti con le conseguenze di forti piogge: colpa, ha rilevato in più occasioni la minoranza consiliare, della superficiale scelta del sito in cui erigere il polifunzionale, area (all'epoca: oggi, grazie a un intervento di messa in sicurezza idraulica, il problema è ridimensionato, ma evidentemente tutt’altro che annullato) notoriamente a rischio allagamenti. E quanto accaduto ne è la riprova.
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