Il latte Blanc punta tutto sulla grande distribuzione

UDINE. Si moltiplica la presenza del latte Blanc sugli scaffali-frigo dei supermercati. Dagli 8 punti vendita che poco più di un anno fa ne avevano supportato lo sbarco sul mercato, il latte del Consorzio agrario è presente oggi in ben 350 realtà della regione.
Comprese alcune insegne della Gdo che rappresenta la grande sfida del 2016. I vertici del Consorzio, con il presidente Dario Ermacora e la direttrice generale Elsa Bigai, da mesi ormai intessono contatti con la grande distribuzione e contano di portare a casa nuovi risultati.
I numeri sono ancora contenuti, ma in crescita. Dei 1.100 quintali di latte che 300 stalle conferiscono quotidianamente al consorzio, circa 9 mila vengono imbottigliati mentre 250 quintali sono trasformati in formaggi. Stracchino e mozzarella tra gli altri.
«Rigorosamente con latte 100 per 100 friulano», ha precisato Bigai ieri all’osteria udinese “Al Fagiano” presentando il nuovo video pubblicitario (realizzato da Unidea) pronto a sbarcare per le festività natalizie prima sul web, poi sulle tv locali.
Ne sono protagonisti un’osteria (l’udinese taverna dell’Angelo) e un gruppo di assetati avventori, incantati dalla procacità di un’ostessa intenta a shakerare per loro un cocktail. Naturalmente a base di Blanc. «Speriamo il nuovo spot possa darci ulteriore slancio», ha auspicato Bigai.
«Perché i dati che abbiamo registrato fin qui sono certamente interessanti, ma non sufficienti» ha rilanciato Ermacora. Ambizioso il suo obiettivo: «Arrivare a trasformare tutto il latte conferito», arricchendo via via la gamma dei prodotti con proposte di alta qualità, «come il formaggio a latte crudo di pezzata rossa».
«Solo così - ha aggiunto ieri - potremo creare valore aggiunto per le stalle che viceversa sono destinate a chiudere». Ciò, nonostante il consorzio, rispetto alle multinazionali, riesca a pagare qualche centesimo in più. Trentasette contro 35, anche 34 a fronte di costi di produzione che ormai sfondano quota 40.
Sopravvivere così è impossibile, come denunciato solo poche settimane fa al presidio del centro di distribuzione Parmalat di Ospedaletto Lodigiano da migliaia di allevatori.
«Sospeso il presidio, ora aspettiamo la risposta dell’antitrust - ha concluso ieri Ermacora - cui abbiamo chiesto di far rispettare le disposizioni di legge secondo cui il prezzo di pagamento del latte non può essere inferiore ai costi di produzione e dev’essere corrisposto, per il fresco, entro 30 giorni. In assenza di soluzioni, la protesta riprenderà perché il sistema così non può reggere ancora a lungo e il 2016 rischia di trasformarsi in un annus horribilis per la zootecnia».
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