Il grido dei Terzani: la Thailandia demolisce la casa sull’acqua

UDINE. «Quando ci installammo a Bangkok nella casa più bella e fatata in cui abbiamo mai vissuto, un’oasi di vecchio Siam in mezzo all’orrore del cemento, ci accorgemmo che da noi non c’era una “casa degli spiriti”».
È con queste parole che Tiziano Terzani fra le pagine di “Un indovino mi disse” (Longanesi 1995) descrive “Turtle House”, la casa in cui visse un intenso periodo della sua vita e che oggi sta per essere abbattuta.
«Turtle House – si legge ancora - era splendida la notte. I grattacieli che ci crescevano attorno ci toglievano ogni giorno più sole, ma quando calava la sera e Kamsing, il giardiniere, accendeva le lampade nascoste fra gli alberi, la casa tornava ad avere quella calda, quieta magia tropicale che ci aveva fatto venire in Thailandia».
Uno splendore che deve aver suggestionato lo sguardo di molti: la notizia della prossima demolizione è infatti rimbalzata velocemente sul web e suoi social, creando una vera e propria mobilitazione nel tentativo di bloccare lo scempio.
Tutto è partito da una petizione lanciata da Teresa Pisanò Lukic (su www.change.org), un’italiana che da quindici anni insegna italiano e cinese a Taipei. Durante un viaggio in Thailandia, sulle tracce di Terzani, è andata a visitare la famosa casa, lì ha conosciuto Kamsing, all’epoca custode-giardiniere di Terzani, che gli ha confessato il tragico destino dell’abitazione.
Quella stessa dimora che nel ‘93 venne selezionata dalla celebre rivista Architectural Digest come edificio dal valore storico dopo il prodigioso restauro compiuto proprio da Terzani.
Della sorte di “Turtle House” abbiamo parlato con Àlen Loreti - che insieme ad Angela Staude Terzani è voce ufficiale delle iniziative dell’Archivio Terzani e ha curato l’edizione delle opere del marito nei due volumi de “i Meridiani” -, per farci raccontare più da vicino la vicenda.
È stato un luogo importante per Terzani…
Dopo cinque anni vissuti in Giappone, Tiziano scelse di spostarsi in Thailandia. Cercando un’abitazione, gli fu offerta la casa di William – “Bill”- Warren, biografo e amico di Jim Thompson che aveva riscoperto la seta thai e ne aveva fatto un’industria. I Terzani si stabilirono così a Bangkok e vissero in quella casa dal ‘90 al ‘94. Sono gli anni in cui Terzani elabora “Un indovino mi disse”, il libro di maggiore successo che gli darà fama internazionale.
“Turtle House”, perché questo nome?
Terzani battezzò la casa per la presenza di un’enorme tartaruga centenaria. Secondo alcuni italiani, che sono stati lì in queste settimane, l’animale è già stato portato via, forse in uno zoo.
Dopo la demolizione cosa sorgerà?
La casa si trova in un quartiere molto appetibile dagli immobiliaristi thailandesi. Stanno crescendo palazzoni e alberghi ovunque.
La petizione punta a bloccare la demolizione, e poi?
Prima di tutto la petizione mira a diffondere la notizia. Certo, conservare e recuperare quello spazio destinandolo a un uso culturale o istituzionale sarebbe un’operazione di grande saggezza. La contraddizione incredibile è che proprio in questo periodo a Bangkok si celebra l’Italian Festival Thailand promosso dal nostro Ministero degli Affari Esteri.
Sono state superate le 1500 firme, come pensa andrà a finire?
I messaggi delle persone che firmano la petizione sono molto belli, nelle ragioni per firmare, tutti richiamano l’attenzione sul bisogno di conservare questo spazio. Noi come pagina ufficiale dedicata a Tiziano Terzani abbiamo rilanciato la notizia. Forse evitare la colata di cemento sarà impossibile, ma almeno tutto ciò non accadrà nell’indifferenza e nel silenzio: le parole di Terzani e la stessa famiglia di Kamsing non lo meritano.
A Udine, che ogni anno celebra il giornalista con il premio letterario internazionale Tiziano Terzani, lunedì 13 marzo sarà annunciata ufficialmente la cinquina finalista della tredicesima edizione.
La cerimonia di premiazione si svolgerà il 13 maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, nell’ambito della tredicesima edizione del festival Vicino/lontano, in calendario dall’11 al 14 maggio nel capoluogo.
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