Il fiuto di Toby, il cane che ritrova le persone scomparse

Toby, un bellissimo esemplare di segugio di St. Uberto (Bloodhound), è stato il protagonista degli esami per l’abilitazione dei cani da traccia, organizzati dalla Provincia di Pordenone sabato 14...

Toby, un bellissimo esemplare di segugio di St. Uberto (Bloodhound), è stato il protagonista degli esami per l’abilitazione dei cani da traccia, organizzati dalla Provincia di Pordenone sabato 14 giugno al Parco San Floriano.

Arruolato al soccorso alpino del Friuli Venezia Giulia, Toby ha risolto con successo una simulazione di ricerca di persona smarrita nei boschi del parco di Polcenigo. Ricerca effettuata su una traccia vecchia di due giorni e due notti. A simulare la propria scomparsa è stato un volontario, che ha finto di aver vagato senza meta, senza logica e con abiti e stivali di un’altra persona nel parco di Polcenigo, giovedì sera. A rendere il tutto ancora più difficile sono stati poi gli acquazzoni di giovedì e venerdì, che ce l’hanno messa tutta per cancellare le tracce. Nulla però è riuscito ad imbrogliare Toby, che - sapientemente condotto dalla volontaria del soccorso alpino della stazione di Pordenone Claudia Colledani con il coordinamento di Ermes De Pol - ha ritrovato il disperso senza indugio.

Indescrivibile l’incontro tra il volontario “smarrito” e Toby che, dopo meno di un’ora di ricerca, lo ha riconosciuto senza esitazione pur se in mezzo ad una trentina di persone e una decina di cani. Per il piccolo-grande Toby (60 Kg di mole canina) la festa è stata grande e la ricompensa ancora di più: un gustoso patè, consumato senza troppo riguardo per l’etichetta.

Soddisfatti il delegato regionale del soccorso alpino Vladimiro Todesco e il coordinatore cinofilo regionale Ermes De Pol, come l’assessore provinciale Stefano Zannier. L’ufficio caccia e pesca è contattabile per i corsi per l’abilitazione dei cani da traccia idonei a ritrovare animali feriti, di concerto col soccorso alpino, al numero telefonico 0434 231233.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto