Il dottor Zilli lascia dopo quarant’anni: Debora Berretti è il nuovo primario di Gastroenterologia dell’ospedale di Udine
Originaria di Rimini, da 20 anni è al Santa Maria della Misericordia: «Lusingata di continuare a lavorare per questa Azienda»

UDINE. Nuovo primario per la struttura operativa complessa di Gastroenterologia dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Il primo aprile è stata nominata la dottoressa Debora Berretti, 50 anni appena compiuti, con alle spalle ben vent’anni di esperienza all’ospedale del capoluogo friulano come dirigente medico. Riminese di nascita, conseguito il diploma di laurea in Medicina e Chirurgia nel 1997 all’Università di Bologna, l’anno successivo ha acquisito l’abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, per poi specializzarsi in Gastroenterologia nel 2001.
A passare il testimone a Berretti è Maurizio Zilli, per oltre quarant’anni in Gastroenterologia di cui gli ultimi venti come direttore, a cui va il merito di aver fatto crescere Endoscopia digestiva friulana nell’ambito di una gastroenterologia completa, con le sue valenze cliniche, mediche e chirurgiche. «L’ho fatto con chi ha sposato il mio progetto e anche con chi non ci credeva…», spiega Zilli. «Quel progetto che ad oggi vedo realizzato nell’equipe di medici ed infermieri che ho formato e con cui sono cresciuto in questi anni, ben inserita nel panorama nazionale, cui lascio in eredità il “peso” e la “spinta” della progettualità futura».

Lusingata di «continuare a lavorare per AsuFc un’azienda importante per capitale umano e innovazione tecnologica, che mi ha dato molto, a cui ho dato e alla quale spero di poter dare ancora tanto. Ci tengo a sottolineare la stima che mi lega a Maurizio Zilli che considero il mio maestro e con il quale ho condiviso lunghi anni di tenace lavoro, confronti e successi», dichiara la nuova direttrice. «Ora però c’è molto da fare, anche in relazione ai mutamenti legati alla pandemia, in particolar modo dal punto di vista organizzativo. Accanto all’attività di diagnostica e di prevenzione oncologica, appare fondamentale continuare l’integrazione con gli ospedali “spoke” e i servizi sanitari del territorio. Inoltre, tengo a sottolineare l’importanza dell’endoscopia interventistica che grazie all’impiego di tecniche sempre più avanzate permette di curare in modo mininvasivo diverse patologie, con minore tempo di degenza e più rapidi tempi di recupero rispetto alla chirurgia».
Berretti inoltre parla del suo team «l’attuale Gastroenterologia si è recentemente arricchita con la selezione di una squadra di giovani medici bravi, preparati e propositivi, disponibili alle innovazioni e alla formazione. Arrivano da realtà diverse: c’è chi si è specializzato a Napoli, chi a Roma, chi a Verona e chi a Trieste. È un ambiente quindi multiculturale e questo sicuramente rappresenta un valore aggiunto. Altrettanto valida è l’equipe infermieristica ed amministrativa ad integrare un forte clima di collaborazione interprofessionale che è alla base della qualità dell’assistenza».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto