Il direttore della riserva di caccia, il fondatore delle Grafiche Manzanesi e il tifoso dell'Udinese: volti e storie delle ultime vittime in Fvg

Il bollettino di domenica 13 dicembre riporta il numero 18 alla voce decessi. Il Friuli piange altre diciotto persone, con i loro affetti e le loro storie. Di alcuni riportiamo il profilo e un ricordo.

Manzano
La sua è stata una vita dedicata al lavoro e alla passione per la carta stampata. Si è spento ieri mattina Mario Pozzi, 83enne socio fondatore delle Grafiche Manzanesi, storica azienda di tipografia attiva dal 1974. Era risultato positivo al Covid e da inizio dicembre si trovava ricoverato in Medicina d’urgenza all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Gorizia. Era malato già dal 15 novembre. Originario di Cividale, viveva con la moglie Iselma Ioan nella capitale della sedia ormai da più di cinquant’anni, dov'era diventato una vera e propria istituzione nell’intera comunità. Ecco chi era

Manzano
Manzano piange una nuova morte tra le persone risultate positive al Covid. Si tratta di Baldovino Cecotti, 69enne direttore della locale riserva di caccia ed ex imprenditore. Fino a qualche anno fa, infatti, era stato titolare di un’azienda di vendita di legna insieme al fratello Siro, scomparso anche lui nove anni fa. Durante la loro attività, avevano rifornito numerose imprese del Distretto. Baldovino, inoltre, era una persona molto conosciuta, soprattutto nel gruppo dei cacciatori, avendo assunto la guida della Riserva fin dai primi anni Novanta. Lo ricordiamo così

Lestizza
Lutto per Covid a Santa Maria di Sclaunicco: è mancato Aniceto Marangone, 78 anni. Il virus lo ha trovato indebolito per una patologia pregressa: prima curato in casa, le sue condizioni si sono aggravate tanto da richiedere il ricovero all’ospedale di Udine, dove si è spento. Aniceto con la famiglia era emigrato da bambino in Svizzera, dove aveva frequentato le scuole professionali e lo aveva raggiunto la moglie Daniela Maestrutti, anche lei di Santa Maria. Nel ’73 la coppia era rientrata in paese con la figlioletta Elettra. Qui il suo ritratto

Vivaro
Vivaro piange “Il casaro”. Con questo soprannome era conosciuto Giovanni Morassutti, 75 anni, deceduto domenica per una bronchite aggravata dal Covid-19. A fine novembre il ricovero, quindi il ritorno a casa: sembrava stare meglio, poi le complicazioni respiratorie e l’aggravarsi del quadro clinico. Giovanni era molto conosciuto non soltanto in paese: originario di Codroipo, si era trasferito a Vivaro per esercitare la professione di casaro all’interno della latteria sociale locale. Quindi con la moglie Ada ha gestito gli alimentari, edicola e tabacchi Da Ada, tuttora aperti (all’interno dell’attività collabora la giovane nipote Jessica). Ecco la sua storia
 

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