Il Comune: spesi 60 mila euro per la pulizia

UDINE. Potenziare i controlli e disincentivare l’abbandono dei rifiuti, impedendo l’accesso alle strade o alle zone della città e dei dintorni meno frequentate, ovvero le più "colpite" dagli incivili.
É questa la strategia messa in campo da Palazzo D’Aronco, in collaborazione con il Comando della polizia locale, per tentare di contrastare il fenomeno di chi si disfa impropriamente di spazzatura e materiali inutilizzati.
«Solo nel 2014 - evidenzia l’assessore alla Mobilità e Ambiente, Enrico Pizza - per l’operazione di rimozione dei rifiuti pericolosi e per la pulizia di aree diventate discariche a cielo aperto, il Comune ha speso circa 60 mila euro. Sono state costruite e posizionate 10 sbarre e 22 blocchi di cemento distribuiti in varie zone della città, tra il parco del Torre, la zona a sud di Paparotti, vicino al Gervasutta, o dietro al campeggio del Cormor».
A queste, si aggiunge la capillare attività di vigilanza e monitoraggio del territorio effettuata dagli agenti, che hanno intensificato i controlli anche nei confronti di chi proviene da altri comuni e decide di portare i propri rifiuti in città.
La sanzione per chi viene beccato a gettare l’immondizia dove non dovrebbe ammonta a 25 euro se i rifiuti vengono trovati fuori dal cassonetto, mentre i non residenti possono arrivare a pagare da un minimo di 60 fino anche a 600 euro di multa. «In città - conclude Pizza - ci sono due ecopiazzole della Net dove poter depositare gratuitamente materiali di riciclo o ingombranti con orari di apertura talmente ampi fatti apposta proprio per agevolare al massimo i cittadini». (g.z.)
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