Il cognome del padre non è automatico: in aumento i bambini registrati a Udine con il doppio nome

Dopo il parere della Consulta, in crescita l’attribuzione del doppio nome di famiglia all’anagrafe. Nel 2023 le registrazioni sono state sessanta, venti in più rispetto al 2021

Christian Seu
Un bimbo intento a sfogliare un libro (foto di archivio)
Un bimbo intento a sfogliare un libro (foto di archivio)

UDINE. Per i giudici della Consulta – lo stabilisce una sentenza del 2022 – è incostituzionale l’automatismo che per secoli ha reso indiscutibile l’attribuzione del solo cognome paterno ai neonati.

Un cambiamento di paradigma che ha avuto effetti diretti anche a Udine, almeno stando ai dati relativi ai bimbi registrati all’Anagrafe negli ultimi due anni: i neonati con doppio cognome sono stati 52 nel 2022 e 60 lo scorso anno, in netto aumento rispetto al precedente biennio, quando i bebè iscritti con entrambi i cognomi erano stati 40.

Le statistiche elaborate dagli uffici comunali tengono in considerazione unicamente i bambini con cittadinanza italiana nati in Italia (o nati all’estero, se italiani e iscritti all'Aire), residente a Udine nell’anno di riferimento: un’accortezza per escludere i bambini con doppio cognome in applicazione alle leggi di molti stati esteri, che da decenni prevedono l’eredità del nome familiare sia del papà che della mamma.

Cosa prevede la Consulta

La sentenza 131 del 2022, in soldoni, prevede che il figlio assuma il cognome di entrambi i genitori nell'ordine concordato dagli stessi, salvo che decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due.

Il pronunciamento, insomma, mette fuori gioco quella che gli stessi giudici definiscono «concezione patriarcale della famiglia», estendendo gli effetti di una precedente sentenza, quella del 2016, che consentiva ai genitori di aggiungere il cognome della madre se sussisteva l’accordo tra i genitori.

I numeri

Se nel 2020 e nel 2021 i bimbi italiani registrati con doppio cognome erano stati 40, nel 2022 il numero era salito a 52, con un primo evidente effetto del pronunciamento della Consulta.

Reso ancor più nitido dalle statistiche dell’anno passato, quando l’asticella è salita fino a quota 60, sui 644 bambini nati complessivamente nel corso del 2023.

Nei primi due mesi dell’anno sono stati già sette i bimbi censiti all’anagrafe con doppio cognome, tre maschietti e due femminucce. Le tabelle fornite dagli uffici comunali ed elaborati sulla base dei formulari Istat, evidenziano il progressivo calo delle nascite in città: nel 2017 erano stati 753 i fiocchi azzurri e rosa a Udine e da allora la soglia dei 700 nati non è mai più stata toccata.

L’analisi dell’assessore

«Pur non avendo cambiato nulla sul piano pratico, la sentenza della Corte costituzionale ha avuto indiscutibilmente il merito di riaprire la questione», commenta Arianna Facchini, assessore alla Demografia e statistica e alle Pari opportunità. «Effettivamente dopo il pronunciamento abbiamo notato un aumento delle registrazioni con doppio cognome: quello dell’attribuzione del nome familiare del solo padre è un retaggio del passato e il fatto che si vada verso il suo superamento costituisce un altro passo verso la parità di genere».

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