Il Catas vigila sulla sicurezza dell’arredo ospedaliero

Timothy Dissegna
/ SAN GIOVANNI AL NATISONE
È partito dal Catas il percorso di studio e ricerca che ha sviluppato una nuova regolamentazione per la sicurezza delle superfici dell’arredo ospedaliero.
La “Uni 11780” – questa la classificazione della norma – è stata pensata ed elaborata partendo dal presupposto che in nosocomi e ambulatori sono presenti molteplici rischi per la salute – fisici, chimici e biologici – finiti negli ultimi mesi ulteriormente sotto l’attenzione degli specialisti a causa dell’emergenza coronavirus.
«Abbiamo cominciato a lavorarci già in tempi non sospetti – spiega il vicedirettore dell’ente certificatore di San Giovanni, Franco Bulian –, quando ancora il Covid-19 non esisteva. Ci siamo interessati all’argomento perché abbiamo notato che il settore dei mobili ospedalieri non era coperto da alcuna regola, ma spesso gli oggetti presenti nelle strutture sanitarie sono soggetti a un degrado precoce». In questo modo, quindi, è più facile il proliferare di batteri dannosi per la salute, soprattutto se la superficie è talmente rovinata da non permettere una pulizia ottimale.
La norma, presentata pochi giorni fa con un evento online dedicato, sarà applicata sull’arredamento degli spazi comuni, carrelli porta-vivande e di servizio, mobili contenitori, culle e lettini per neonati. «Abbiamo previsto anche l’idoneità all’anti-battericità della superfici – prosegue Bulian –, proprio in questi giorni abbiamo avuto la prima richiesta di test da parte di un importante produttore locale». Particolare attenzione è stata data anche ai quei batteri responsabili di infezioni che possono risultare fatali e che sono quelli maggiormente diffusi negli ospedali europei: per questo, il produttore deve fornire informazioni dettagliate sui disinfettanti idonei che possono essere usati.
Assieme al Catas, hanno partecipato al lungo percorso di analisi anche alcune aziende del settore e associazioni di categoria, tra cui Federlegno, mentre rappresentanti della sanità regionale hanno espresso interesse verso tale introduzione. «Auspichiamo ora – sottolinea il vicedirettore – che questa norma già in vigore entri a far parte dei capitolati d’acquisto delle aziende, magari con l’intervento della Consip». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto