Il caso Pistorius: «Il progetto per Gemona non è in discussione» -Foto

Enzo Cainero, project manager della Città dello sport affronta il caso dell'atleta testimonial della città. «La vicenda ci rattrista tutti, ma dobbiamo continuare sulla strada intrapresa»
Gemona 21 Luglio 2011 pistorius Copyright PFP
Gemona 21 Luglio 2011 pistorius Copyright PFP

GEMONA. La Lega, con la sua consigliera comunale, Barbara Zilli, aveva sparato a zero, invitando il sindaco a stoppare ogni sponsorizzazione in fieri con Pistorius. Di più: la Zilli aveva anche invitato il sindaco ad eliminare in città i simboli dell’atleta, primo su tutti l’effige sul murale (preso di mira nei giorni scorsi), la gigantografia all’ingresso del palazzo comunale e i manifesti di tripudio nei campi sportivi.

Un attacco “alzo zero” che ha aumentato il clima di aspra polemica, ma anche di forte disagio che si respira in questi giorni.

Reazioni, dunque, inevitabili e annunciate. A partire da quella di Enzo Cainero, project manager di “Gemona Città dello Sport e del Benstare”, progetto tra l’altro che la stessa Zilli aveva fortemente criticato. Cainero, che aveva conosciuto Oscar Pistorius in occasione del premio Gamajun 2010, quando gli si chiese di diventare il testimonial sportivo, ha ribadito senza mezzi termini la validità di quell’idea. Cainero ha sottolineato la sua valenza sportiva che ha definito concreta e condivisa sul territorio. «Per questo - ha rincarato – quel progetto deve continuare anche perché si tratta di un dovere nei confronti delle tante persone, dei rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni pubbliche che in questi due anni hanno contribuito al suo sviluppo. Un progetto – ha rincarato – apprezzatissimo, ma soprattutto concreto volano turistico-sportivo ed economico per l’intera zona».

A dimostrazione di ciò – è ancora il parere di Cainero – i diversi eventi sportivi realizzati nel 2012, dall’arrampicata sportiva al volo libero fino al ciclismo fuori strada. Esempi che dimostrano di come alla base di tutto ci sia una vera progettualità tradotta in reale concretezza.

«Per quanto mi compete – sono state le sue parole – farò tutto il possibile per dare continuità alla valorizzazione delle peculiarità del territorio superando questo momento, non dimenticando quello che il testimonial Oscar Pistorius è stato per il lancio del progetto di cui era una componente, non la sua essenzialità». Certo, i contorni della vicenda rischiano di ammorbare il clima e compromettere il sogno gemonese della città sportiva. Cainero si è soffermato sul lato umano della tragedia e sull’inevitabile, incredulità inziale che essa ha suscitato in quanti avevano avuto modo di conoscere il Pistorius sportivo e campione.

Dura nei confronti dell’esponente leghista è stata anche la reazione del sindaco Paolo Urbani, il quale ha sottolineato che nessun atto è necessario da parte della giunta o del consiglio comunale per la risoluzione del contratto con Pistorius, poiché questo prevede espressamente «la buona fede ad adempiere all’essenza e alle finalità dell’accordo stesso» e la possibilità di richiedere i danni subiti nel caso di violazione (senza rimedio) delle clausole.

Difesa a spada tratta, da parte di Urbani, anche per l’ambizioso progetto economico-sportivo che l’atleta sudafricano ha fatto conoscere in tutto il mondo: fin dall’inizio provvisto di basi solide, condiviso da una ventina di enti istituzionali e supportato da sponsor privati. Secondo il sindaco Urbani, «la consigliera Zilli dovrebbe quindi evitare dichiarazioni senza alcun fondamento».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:pistorius

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto