Il bollettino di oggi: 482 casi e 20 morti. Eseguiti 6.438 tamponi - Tutti gli aggiornamenti ora per ora

Aggiornamento ore 20. I numeri del contagio in casa di riposo. Nelle residenze per anziani del Friuli Venezia Giulia, dal 1 marzo al 3 novembre, sono stati eseguiti 43.589 tamponi, dei quali 9451 nella prima ondata e 34138 nella seconda. I positivi nelle residenze per anziani sono stati nello stesso periodo 1042, dei quali 676 nella prima ondata e 366 nella seconda. La percentuale di positivi sul totale degli ospiti è passata dal 12,9 per cento della prima ondata al 2,12 della seconda. I dati sono stati resi noti dal vicegovernatore del delega alla Salute, Riccardo Riccardi, nel corso di una videoconferenza con le organizzazioni sindacali confederali che si è tenuta oggi.
Aggiornamento delle 18.30. Attivato stato di preallarme a Udine. Il sindaco Pietro Fontanini ha disposto l’attivazione della fase di preallarme per la gestione dell’emergenza Covid-19 in modo da rendere disponibile alla cittadinanza i servizi di assistenza e supporto necessari al superamento delle difficoltà legate al propagarsi dell’epidemia. Qui gli aggiornamenti dalla città.
Aggiornamento delle 18.20. Positivo il sindaco di Sedegliano. Il sindaco Dino Giacomuzzi, 62 anni, da 40 attivo nell’amministrazione comunale, è risultato positivo al Covid-19 e si trova in isolamento a casa. Lo ha comunicato lui stesso ai cittadini. «Questa mattina sono stato informato dal Dipartimento di prevenzione di essere risultato positivo al Covid-19. Già da venerdì 6 novembre mi ero messo in isolamento domiciliare volontario appena avevo avuto comunicazione di essere stato a contatto stretto con una persona, un conoscente, poi risultata positiva». Ecco il punto da Sedegliano.
Aggiornamento delle 18.05. Nuove misure restrittive in arrivo in Friuli. Sono Emilia Romagna, Campania, Friuli Venezia Giulia e Veneto - secondo quanto apprende l'ANSA - le quattro Regioni per cui l'Istituto superiore di sanità, sulla base dei dati dell'ultimo monitoraggio, ritiene opportuno che siano anticipare le misure più restrittive. Ciò sulla base del report, che indica le regioni entrate in scenario 4 a rischio moderato con alta probabilità di progressione. Per ora la regione resta gialla.
Aggiornamento delle 17.45. Impennata dei contagi in città, dove dopo un lungo periodo di casi contenuti – il picco, registrato qualche settimana, fa, era stato di una decina di unità – si è arrivati a quota 59 positivi: il dato, riportato sul sito della Protezione civile regionale, non collima tuttavia con l’ultimo bollettino ricevuto (lunedì) dal sindaco Daniela Bernardi, che indica in 40 il totale delle persone in isolamento e in 10 quello delle quarantene. Il punto da Cividale. Qui il punto.
Aggiornamento delle 17.30. Il dettaglio del Fvg. Sul fronte del Sistema sanitario regionale (Ssr) da registrare nell'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale le positività al Covid di undici infermieri, un assistente amministrativo, un ausiliario, due tecnici, un dirigente sanitario, due Oss; nell'Azienda sanitaria Friuli Occidentale: quattro infermieri, un coadiutore amministrativo e un Oss; nell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina: quattro infermieri, due medici, un Oss, un collaboratore amministrativo e un ausiliario. Ecco chi sono le ultime vittime.
Aggiornamento delle 15. Mai tanti morti in Fvg. Martedì 10 novembre in Friuli Venezia Giulia sono stati rilevati 482 nuovi contagi (6.438 tamponi eseguiti) e 20 decessi da Covid-19. Fino ad oggi il numero massimo di decessi si era avuto ad aprile ed erano stati 14. Ecco i dati del bollettino.
Aggiornamento delle 14. Brusaferro: misure più drastiche contro il virus, anche in Friuli. «Sulla base dell’ultimo monitoraggio, ci sono quattro regioni che vanno verso un rischio alto e nelle quali è opportuno anticipare misure più restrittive».
Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, al punto stampa al ministero della Salute sull’analisi epidemiologica. Brusaferro fa riferimento alla Campania ma anche al Friuli, all'Emilia-Romagna e al Veneto. Qui le sue dichiarazioni.
Aggiornamento delle 13. Si accascia a terra, muore in ospedale: qui scoprono che aveva contratto il coronavirus. Portata d’urgenza all’ospedale di Udine in seguito a un ictus, un’anziana è stata trovata positiva al coronavirus. Dopo qualche ora è morta.
La vicenda è quella di Ilva Lesa, 73enne di Buttrio, ricoverata sabato 7 novembre dopo che il figlio Mauro Silvestri, 45 anni, che abita nella stessa casa della madre, l’ha ritrovata alle prime ore del mattino priva di sensi, nella sua stanza. Qui i dettagli.
Aggiornamento delle 12. Ristori, dalla giunta regionale 18 milioni. Le attività economiche dei settori ricettivo, turistico, dello spettacolo e dello sport sono le principali beneficiarie dei 18 milioni di euro di contributi regionali a fondo perduto che la Giunta del Friuli Venezia Giulia ha deciso di ripartire, con ristori che vanno da un minimo di 650 euro a un massimo di 4.800 euro.
"Abbiamo puntato ad agire con tempestività e massima semplificazione delle procedure. L'obiettivo era fare bene e fare subito. Verosimilmente entro dieci giorni verranno erogati i primi accrediti sul conto corrente di chi ha diritto al secondo ristoro dopo quello di primavera, mentre chi farà domanda ex novo sarà ristorato prima della fine dell'anno" ha dichiarato l'assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, a margine della riunione dell'esecutivo che ha licenziato il provvedimento. Ed ecco l'elenco dei contributi e a chi sono destinati.
Aggiornamento delle 11. Lettera150: alternativa lockdown era possibile, governo l'ha ignorata. In un documento inviato il 29 marzo al presidente del consiglio Conte e al ministro della Salute Speranza, un gruppo di ricercatori italiani del Cnr, dell’Ifn, l’Istituto di fisica nucleare, dell’Università di Camerino e di Ricmass, il Rome Internationale Center for materials scienze, aveva delineato un sistema alternativo al lockdown nel contenimento della diffusione del virus, il “Case finding and mobile tracing” (Cfmt).
Il gruppo di scienziati ha valutato, studiando quantitativamente l'evoluzione temporale dei casi di Covid-19 in diversi Paesi, che l'epidemia si sarebbe potuta fermare in Italia in tempi dell'ordine di 20 giorni facendo molti test veloci, usando tecnologie di tracciamento dei contatti basata su cellulare, e isolando anche dalla loro famiglia le persone contagiose.
La lettera (pubblicata in esclusiva sul sito www.lettera150.it) è firmata dai professori Antonio Bianconi, Augusto Marcelli, Gaetano Campi, Andrea Perali, Giampietro Ravagnan, Andrea Crisanti.
“Ancora una volta il governo non ha ascoltato gli scienziati e alla fine, dopo aver perso mesi preziosi tra la prima e la seconda ondata, ha dovuto imboccare la strada arcaica del lockdown”, commenta Giuseppe Valditara, coordinatore di Lettera150, il think tank che raduna circa 250 studiosi di diverse discipline, “il documento sul metodo Cfmt dimostra analiticamente che altre soluzioni erano e sono possibili”.
Aggiornamento delle 10. Nelle case di riposo già più di mille contagi dall'inizio della pandemia. Dall’inizio della pandemia, esattamente dall’1 marzo al 3 novembre scorso, nelle 170 case di riposo del Friuli Venezia Giulia si sono infettate 1.042 persone.
Nella maggior parte dei casi si tratta di ospiti sottoposti, complessivamente, a 43.589 tamponi: 34.138 nella prima fase, 9.451 nella seconda. Nelle due ondate sono stati registrati 181 decessi: 152 da marzo a maggio e 29 in questi ultimissimi mesi. Qui tutti i dati e la situazione a oggi.
Aggiornamento delle 9.30. Le vittime del virus in Friuli. Ancora vittime a causa del virus. Anche lunedì 9 novembre in Fvg e ne sono contate cinque. Fra queste, un musicista, un ex carpentiere e il gestore di un bar. Ecco chi erano.
PER APPROFONDIRE:
Aggiornamento delle 9. Appello delle mamme: "Via le mascherine a scuola, lasciate respirare i bambini". No alle mascherine per 800 alunni nelle scuole primarie: le mamme “No bimbi mask” lanciano l’appello a Massimiliano Fedriga e chiedono di lasciare respirare i figli.
«I nostri figli tornano a casa con il mal di testa dopo cinque ore di scuola», dice Gloria Callarelli che guida il movimento. Le mamme programmano una protesta simbolica in città. «A sei anni la mascherina anti Covid-19 è un problema per la salute», dicono. Ecco l'articolo.
Aggiornamento delle 8.30. Allestiti altri 300 posti letto Covid. Cercare e trovare, con l’obiettivo di fatto praticamente raggiunto stando a quanto comunicato dal vicepresidente Riccardo Riccardi, poco meno di 300 nuovi posti letto da mettere, urgentemente, a disposizione del sistema sanitario per reggere l’urto della seconda ondata di Covid.
Un’operazione, questa, che in diversi step, e non senza alzare un polverone di polemiche locali, ha portato alla riorganizzazione dell’apparato ospedaliero del Friuli Venezia Giulia e, in molti casi, pure del sistema delle Rsa con l’ultimo passaggio, in ordine di tempo, maturato lunedì 9 novembre a Gemona. Questa è la situazione in regione.
Aggiornamento delle 8. Gli anestesisti. "Non ci sono in Fvg 175 posti di terapia intensiva". La replica: "Invece esistono". Pronto soccorso presi d’assalto, terapie intensive già occupate, nuovi posti letto ancora da attivare - e se mai lo saranno, vista la carenza di personale - fanno dei dipartimenti di emergenza degli ospedali del Friuli Venezia Giulia delle strutture vicine al collasso, con medici e infermieri già allo stremo. Quindi «basta ai numeri irreali» e basta anche «a chi ci accusa di fare allarmismo».
E’ il grido d’allarme che arriva da Alberto Peratoner, presidente dell’Aaroi Emac del Friuli Venezia Giulia (il sindacato dei medici anestesisti, rianimatori e di pronto soccorso), a nome di circa 350 anestesisti rianimatori, ma anche di molti medici di pronto soccorso e dell’emergenza regionale. «I 175 posti letto teorici di terapia intensiva, in Fvg, oggi non ci sono». Immediata la replica dei direttori dei Dipartimenti di emergenza. Qui i particolari.
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