Igiene dei cassonetti dei condomini La Gea agli inquilini: dovete pulirli voi

Accade nei palazzi con più di quindici appartamenti L’alternativa? Chiedere i bidoni singoli, ma manca lo spazio

Cassonetti strapieni? Rifiuti lasciati per terra? Non è il solo problema per molti pordenonesi. Chiedetelo per esempio ai tanti che vivono nei palazzi del centro e che devono fare i conti con la “convivenza” del cassonetto. Per esempio nei palazzi con più di quindici unità, il cassonetto è “comunitario” e questo impone che anche la pulizia sia a carico degli utenti. La scoperta l’hanno fatto, non senza disappunto, alcuni residenti del centro che avevano chiesto a Gea di intervenire per pulire i contenitori e magari sostituire le serrature che, spesso, non venendo oliate si inceppano. Gea ha invece comunicato che la pulizia spetta ai residenti.

Ma come mettere d’accordo le persone e, soprattutto, perché mai il singolo condomino dovrebbe provvedere alla pulizia per tutti? Il risultato è che i bidoni restano sporchi, alcuni ai limiti della decenza. La partecipata del Comune fa sapere che, se gli amministratori di condominio lo richiedono, il bidone collettivo può essere sostituito dai bidoncini singoli, ma va da sè che questa soluzione è tutt’altro che semplice. Deve infatti superare le forche caudine delle riunioni di condominio e quasi sempre lo scoglio maggiore arriva per il fatto che in molti appartamenti mancano i terrazzi per tenere i bidoni. Proprio il ricorso a tanti bidoni diversi da dover tenere in casa, in spazi poco compatibili, è una delle ragioni che maggiormente frena l’amministrazione nell’adottare la raccolta porta a porta.

Gea fa comunque sapere che, durante il cambio della raccolta differenziata (con il passaggio alla raccolta quindicinale del secco), si sono registrate criticità solo in otto palazzi e queste situazioni sono state tutte affrontate e superate. In alcuni casi, quando i bidoni sono in condizioni particolarmente precarie, vengono sostituiti, ma anche questo ha un costo per la collettività e comunque l’operazione viene fatta quando il contenitore è rotto e funziona male, non se è semplicemente sporco.

Per migliorare la raccolta differenziata, intanto, Comune e Gea si preparano a lanciare – come anticipato dall’assessore Stefania Boltin – una app che aiuterà i pordenonesi a migliorare le modalità della differenziazione dei rifiuti. Non va infatti dimenticato che, se è vero che Pordenone è tra le prime città in Italia per raccolta differenziata (oltre l’82 per cento), la qualità di questa raccolta è peggiorata e questo perché i residui non vengono conferiti correttamente. Altra leva su cui l’amministrazione intende puntare è la quantità di immondizie prodotte, ancora troppo alta: circa 70 chili a persona ogni anno. —

M.Mi.

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