Ida non ce l’ha fatta, morta in casa di riposo

Positiva al virus, era di Sutrio e aveva 73 anni. Le vittime alla Brunetti di Paluzza salgono a 16. Segnalate le prime guarigioni

PALUZZA. Ancora un lutto alla casa di riposo Matteo Brunetti di Paluzza. Ieri mattina è morta Ida De Reggi, di 73 anni, nubile originaria di Sutrio. Salgono così a 16 i morti nella struttura da quando è scoppiata l’emergenza coronavirus. «L’aggiornamento dei casi dell’Asp Brunetti – è stato l’amaro commento del direttore Alessandro Santoianni – vede un’ulteriore brutta notizia affiancarsi a qualche segno di speranza».

Dopo una lunga parentesi in cui ha lavorato come sarta nel suo paese, Ida è stata aiuto cuoca alla mensa dell’ospedale di Tolmezzo. Raggiunta l’età della pensione è tornata nel suo paese proseguendo la sua vita in casa. Conosciuta come una persona affabile, ma riservata, ha vissuto nel paese dei “marangons” dove risiede anche sua sorella Pierina.

Ida lascia anche un’altra sorella Temi, che vive a Udine. La salma di Ida, dopo la benedizione di fronte alla chiesa di San Ulderico a Sutrio, procederà per la cremazione. «Accolta in casa di riposo da metà del 2018, – ha proseguito il direttore – nonostante l’età non particolarmente avanzata, soffriva già di un importante decadimento cognitivo e di una sclerosi sistemica lieve. Da quando era in struttura, tuttavia, non era mai stata ricoverata in ospedale».

Tra i casi Covid-19 positivi di inizio mese, Ida aveva iniziato a presentare una situazione critica dopo Pasqua, cui è seguita una stabilizzazione delle sue condizioni. La casa di riposo esprime ai familiari le condoglianze ed il cordoglio più sincero.

«Vogliamo invece interpretare come un segno di speranza – ha proseguito il direttore – il ritorno in residenza della pensionata ricoverata dal 6 aprile all’ospedale di Udine che è rientrata in struttura in condizioni stabili. La donna si è negativizzata e quindi è clinicamente guarita». È stata accolta nel reparto bonificato in isolamento per la sua massima tutela e per la necessaria precauzione.

Buoni auspici anche dall’esito dei tamponi effettuati ieri su 78 ospiti, 35 dei quali hanno interessato gli ospiti negativi e 43 gli ospiti positivi per verificare la loro attuale condizione dopo che è trascorso il periodo di quarantena.

«L’esito dei tamponi – ha continuato Santoianni – ha visto la conferma di negatività al virus dei 35 ospiti sottoposti al test, mentre 33 dei positivi risultano negativizzati. Prima di considerare questi ultimi clinicamente guariti vi saranno ulteriori valutazioni e esami diagnostici da parte dell’equipe medica e del Dipartimento di Prevenzione. Tuttavia registriamo un primo e importante segnale di superamento della fase emergenziale». Anche tra il personale la situazione si sta normalizzando. Solo due casi positivi permangono in isolamento domiciliare per la conclusione del periodo di quarantena.
 

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