«I saldi solo da fine luglio», lo chiede Confcommercio

UDINE. I saldi? Iniziano troppo presto e durano troppo a lungo. In sintesi è il giudizio dei commercianti della regione rispetto alla stagione degli “affari”, per i consumatori che possono acquistare capi di abbigliamento, accessori e non solo a prezzi interessanti, ma anche per gli stessi operatori che confidano di veder incrementare il proprio giro d’affari.
Il parere emerge da un’indagine commissionata a Format Research da Confcommercio Fvg che rileva anche come il Friuli Venezia Giulia sia la regione più “generosa” in fatto di vendite promozionali, per lo meno dal punto di vista dei tempi: si tratta infatti del territorio che ha in programma il periodo in assoluto più lungo dei saldi per l’estate 2019 (partiti il 6 luglio per concludersi il 30 settembre). Proprio i tempi risultano essere al centro del dibattito tra i commercianti, la maggior parte dei quali si dice favorevole a uno spostamento in avanti dei saldi (almeno di tre settimane), in modo tale che questi assumano a tutti gli effetti le fattezze della svendita di fine stagione.
Un tema, fa sapere il presidente di Confcommercio Fvg Giovanni Da Pozzo, «che è parte di un’ipotesi di proposta di riforma che approfondiremo con il maggior coinvolgimento possibile della base». Di certo, osserva la presidente regionale di Federmoda Antonella Popolizio, «anche di fronte a un meteo spesso imprevedibile, si impone un ragionamento di modifica. Fermo restando che la parola “saldi” rimane strategica per favorire le vendite di fine stagione».
L’indagine
L’indagine evidenzia che, se un quarto dei commercianti del Fvg è favorevole alla liberalizzazione delle vendite promozionali, la metà spingerebbe per posticipare l’avvio dei saldi al terzo sabato di luglio, con divieto di attività promozionali nei 30 giorni precedenti.
Proprio il giorno di apertura, peraltro, è stato segnato da violenti eventi atmosferici che hanno scoraggiato le prime vendite. Secondo gli operatori i clienti dovrebbe aumentare solo «leggermente» rispetto a un anno fa, in modo tale da recuperare almeno quanto il meteo ha tolto a maggio. L’andamento insoddisfacente delle vendite primaverili ha però instaurato la consapevolezza che molto difficilmente la stagione potrà essere recuperata.
Più sconti
In questo scenario si prevede in aumento la percentuale media di sconto, che dovrebbe aggirarsi attorno al 50%. Le riduzioni di prezzo (consistenti), spiega Format Research, rispondono all’esigenza di invertire un’annata complicata; si cerca di recuperare il più possibile quanto perso finora. La percentuale media di sconto è prevista in crescita rispetto a dodici mesi fa (+5%) e sono diversi gli esercizi commerciali che dichiarano di alzare l’asticella già durante i primi giorni di saldi.
Gli incassi
Il 10% del campione prevede di incassare più di un anno fa; l’80% in eguale misura; poco meno del 10% in misura inferiore. Il dato, se confermato a fine settembre, non sarà tuttavia sufficiente a recuperare una stagione compromessa dal lento avvio delle vendite e, soprattutto, dal rallentamento dei mesi precedenti.
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