I resti di un soldato sul Pal Piccolo, doppia bandiera per il Milite ignoto

Su questo versante operarono militari di 11 nazionalità, compresa quella ungherese nella quale militò pure il padre del papa Karol Wojtyla. Mercoledì il funerale con la partenza della Fiaccola alpina

PALUZZA. A ritrovare i suoi resti sono stati i volontari impegnati negli scavi sui siti delle trincee realizzate durante la Grande guerra.

Nessun indizio sulla sua identità ma il milite ignoto scoperto sul Pal Piccolo è stato portato nel tempio ossario di Timau, dove il 1 novembre saranno tumulate in concomitanza con la partenza, alle 9, della “fiaccola alpina” organizzata dall’Ana di Gorizia giunta quest’anno alla 60ma edizione, che da Timau toccherà tutti i templi ossari della regione e terminerà a Redipuglia. Terminati i lavori per riportare alla luce i siti che un secolo fa sono stati teatro della grande guerra, l’associazione Amici delle Alpi Carniche che da anni effettua gli scavi sul Pal Piccolo e sul Freikofel, tira le somme dei lavori effettuati questa estate.

Quest’anno 150 volontari hanno operato per cinque settimane recuperando 300 metri di gallerie scavate nella roccia dai soldati un secolo or sono per farne, questo è l’obiettivo, un percorso ipogeo da poter utilizzare in futuro per gite guidate. «Durante i lavori di ripristino delle opere risalenti alla prima guerra mondiale – ha detto Luca Piacquadio, direttore del Museo all’aperto – sul Freikofel, sito che fa parte con Pal Grande e Passo Cavallo del museo all’aperto di Timau, anche quest’anno sono state rinvenuti i resti ignoti di un soldato morto durante le battaglie della grande guerra».



Su questo versante operarono militari di 11 nazionalità, compresa quella ungherese nella quale militò pure il padre del papa Karol Wojtyla. Le operazioni che hanno portato al recupero dei resti da parte dei volontari dell’Ana di Ampezzo e dell’associazione Amici delle Alpi Carniche, è avvenuta durante lo svuotamento di una trincea austriaca in località Selletta Freikofel. Era d’uso, ai tempi della guerra, raccogliere solo i morti che si trovavano in superficie, abbandonando sul posto quelli rimasti sepolti da eventuali esplosioni. Dopo i rilievi di rito e la presa visione da parte di un medico, le spoglie mortali sono state traslate al Tempio ossario di Timau. Il direttore Piacquadio ha ricordato che dal 1992 sono stati 13 i Caduti ritrovati dai volontari dell’Associazione degli Amici delle Alpi Carniche portati a valle.

«Ora questi soldati – prosegue Piacquadio – riposano nel Tempio ossario di Timau assieme agli altri commilitoni».

In accordo con il Comune di Paluzza, l’Associazione ha inoltrato domanda alle competenti autorità per dare «ai siti storici – chiude il direttore – dove si sono tenute le battaglie nel secolo scorso, la dignità di “luogo sacro” alla guisa di quanto già in uso su altri campi di battaglia della prima guerra mondiale».

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