I giovani scendono in campo per Gemona

GEMONA. «Gemona sta morendo». La lettera aperta ai Gemonesi è diventata un manifesto e ha già raccolto 123 firme. Sono rappresentanti del mondo giovanile che hanno preso a incontrarsi quando ancora le elezioni erano lontane. E ora che manca un mese e mezzo al voto, sono usciti allo scoperto per fornire spunti e proposte a chi le voglia tradurre in realtà o per metterci la faccia, candidandosi in prima persona. Damiano Gurisatti, Fabio Pascolo, Roberto Copetti, Alessio Venier, Teresa Vidoni ed Emiliano Guerra sono i promotori dell’iniziativa.
«Per mesi ci siamo confrontati, analizzando le esigenze e le problematiche della nostra comunità, cercando soluzioni e proposte» esordisce Gurisatti.
Quel nucleo di giovani menti ha aggregato un seguito di neomaggiorenni, di universitari e giovani professionisti, distillando una rinnovata grammatica amministrativa. Hanno parlato di recupero e collegamento delle borgate, di rilancio turistico, di problematiche legate agli anziani, alle prospettive giovanili e ai servizi sociali e hanno elaborato proposte. Uno slancio giovane, ma non giovanilistico, agganciato a un ponte generazionale con la nomina di tre “garanti”, figure di riferimento dal punto di vista etico e culturale che i giovani hanno individuato in Renato Stroili Gurisatti, Giuseppe Varisco e Riccardo Urbani.
«Il percorso è iniziato più di un anno fa con incontri quasi spontanei – spiega Damiano Gurisotti –, è nato come bisogno etico di analizzare la realtà locale e di offrire una mano tesa sulle varie problematiche. Una proposta che non ha connotazioni politiche, né vuole diventare un trampolino di lancio per chi ha ambizioni politiche».
Idee che presto si metteranno in cammino sulla pagina Facebook letterapergemona@gmail.com.
«Ci spaventa il numero degli esercizi commerciali chiusi – è il grido di allarme sulla loro lettera aperta –. Ci addolora l’allontanarsi da Gemona di numerosi servizi che sono essenziali per una qualità minima della vita. Ci fanno riflettere i grandi eventi che Gemona sa organizzare e le folle che si riuniscono in rare occasioni. Passati questi momenti di euforia, c’è il vuoto quotidiano delle nostre strade e delle nostre piazze. C’è la solitudine dei nostri anziani, in troppi casi esclusi dalla comunità. E se guardiano a noi giovani, c’è la frequente rinuncia a costruire qui il futuro».
Parole come pietre: «Gemona sta diventando un “non-paese” sempre più debole e isolato e in progressiva perdita delle sue funzioni nel territorio. Noi non troviamo nell’attuale scenario un’offerta all’altezza delle nostre speranze. Né siamo interessati a seguire i pifferai magici della politica. Al contrario: ci presentiamo con questa riflessione proprio perché siamo sinceramente interessati a costruire un progetto nuovo per il futuro nostro e della nostra città. A chi finora si è tenuto ai margini, temendo di sporcarsi con la politica, chiediamo un impegno coraggioso. Vi chiediamo un passo avanti, insieme. Con voi sapremo tirar fuori la nostra parte migliore per portare la nostra città da questa drammatica decadenza».
Per l’intellettuale Renato Stroili Gurisatti «è una preziosa opportunità avanzata da ragazzi disposti a mettersi in gioco per la comunità e – assicura – vogliamo giocarcela».
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