I dipendenti del Carrefour in stato di agitazione per i tagli al personale

A un passo dall’avvio dei lavori di ristrutturazione del punto vendita, i dipendenti dell’ipermercato Carrefour di Tavagnacco non sanno ancora nulla sul futuro che li attende ora che la procedura di mobilità, sottoscritta un anno fa, è arrivata al termine producendo l’uscita di circa 30 persone tra l’iper del centro commerciale Friuli e quello del Terminal nord di Udine.
A Tavagnacco oggi restano al lavoro in 81, più una decina di interinali, tutti ugualmente preoccupati per le ripercussioni che il progetto di ridimensionamento delle superfici commerciali, destinate a ridursi di circa la metà passando dagli attuali 10 mila metri a circa 5.000, avrà sulla loro occupazione. Ed è alla luce di quest’incertezza che riuniti in assemblea i dipendenti hanno deciso lunedì per lo stato di agitazione, proclamato a ruota dalle segreterie territoriali di segretari territoriali di categoria Francesco Buonopane (Filcams Cgil), Diego Marini (Fisascat Cisl) e Andrea Sappa (Uiltucs Uil).
«Nell’accordo di gestione della mobilità sottoscritto a livello locale – ricordano i sindacalisti in una nota inviata ieri alla stampa –, l’impresa si impegnava a convocare le organizzazioni sindacali territoriali al fine di illustrare il progetto di ridimensionamento delle superfici commerciali, spiegare quali reparti sarebbero stati ridimensionati, quali eventualmente chiusi e quali invece implementati. A oggi però – proseguono Sappa, Buonopane e Marini – nessuna comunicazione è pervenuta. Nel corso dell’ultimo incontro nazionale di alcune settimane fa l’impresa ha comunicato unicamente le date presunte dei lavori, che dovrebbero iniziare tra pochi giorni. Nulla ci è dato sapere su come verranno gestiti i lavori e come l’impresa pensi di gestire l’organico proprio nella fase di cantiere».
«Non ci sfugge – aggiungono – che la riduzione di superficie dell’area nella quale oggi insite l’ipermercato rappresenta un problema che vorremmo poter provare a gestire con tutti gli strumenti che la normativa vigente ci consente al fine di ridurre al minimo, se non neutralizzare del tutto, l’impatto di tale ristrutturazione».
Una disponibilità che si scontra con l’impermeabilità dell’azienda dinnanzi alla quale lavoratori e organizzazioni sindacali lunedì hanno deciso di rompere gli indugi e proclamare lo stato di agitazione. «Riteniamo l’atteggiamento di Carrefour inaffidabile e non più accettabile – si legge ancora nel comunicato firmato dai tre segretari di categoria – perché privo di ogni rispetto nei confronti delle donne e degli uomini che quotidianamente, tra cambi di direzione del punto vendita e riferimenti di reparto, caos organizzativi, mancanza di risposte credibili, cercano di dare il massimo nel proprio lavoro per rispetto della propria dignità, della propria professionalità, dell’Impresa e dei clienti». —
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