I cani sporcano e spuntano cartelli di protesta

PORDENONE. C’è chi si rassegna e chi protesta come può, affiggendo cartelli più o meno umoristici. Ma il risultato non cambia: le deiezioni canine che “ornano” i centri delle città sono un problema anche a Pordenone, soprattutto per i commercianti che ogni giorno hanno a che fare con questo “nemico” del decoro urbano.
Ben vengano, dunque, i controlli degli agenti municipali in borghese per stanare i proprietari, ma sono proprio coloro che accompagnano gli amici a quattro zampe a doversi fare un esame di coscienza.
Da circa un anno Sergio Martin e i suoi collaboratori fuori del locale di piazza della Motta hanno affisso un cartello nel quale si legge: “Gentili cagnolini, per favore insegnate l’educazione ai vostri padroni”.
«Ci siamo accorti che le fioriere erano sempre sporche della pipì dei cani – ha rilevato Martin – e allora abbiamo affisso questo cartello. Devo dire che ha sortito un discreto successo perché, da quel momento, gli episodi sono notevolmente calati. Forse i padroni si sono un po’ vergognati e fanno fare i bisogni ai propri cani da qualche altra parte».
Stanare i furbetti è piuttosto difficile, anche perché spesso chi porta a spasso i cani in centro lo fa la mattina molto presto o la sera tardi: difficile essere presenti e coglierli sul fatto. «I due corsi principali vengono sporcati – avvisa Martin –, ma la vera indecenza sono le vie qua attorno».
Tra corso Vittorio Emanuele e piazza della Motta (ma è lo stesso nelle laterali di corso Garibaldi) si dipana un dedalo di viuzze poco battute e scarsamente frequentate dove l’aiuto del buio rende più facile “abbandonare” i bisogni dei cani senza dare nell’occhio.
E, infatti, a poche decine di metri dal locale di Martin, in via Ospedale vecchio, ecco un altro cartello, stavolta affisso sulla vetrina di un altro negozio: “Ai padroni dei cani che amano lasciare traccia del loro passaggio: raccogliete!”
«A noi tocca spesso pulire i bisogni dei cani fuori del negozio», affermano le commesse della libreria Giunti, che si trova proprio all’incrocio tra via Ospedale vecchio e corso Vittorio Emanuele. In Contrada maggiore ci sono alcuni bar sensibili ai bisogni dei cani, che lasciano a terra sempre ciotole d’acqua per abbeverare i quattro zampe. Tra questi c’è il caffè Portorico. «Nulla contro i cani, ma sono i padroni da educare prima di tutto», sostengono i commessi.
Il problema delle deiezioni canine non riguarda soltanto le vie del centro: anche in via Fonda, di fronte alla scuola Narvesa, studenti e insegnanti sono stati costretti ad affiggere alcuni cartelli invitando i padroni dei cani a raccogliere gli escrementi che, evidentemente, più di qualche volta sono stati rinvenuti all’ingresso.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto