Ha vinto il Campionato del Mondo e le Olimpiadi ma a Udine pochi sanno chi è Foni, il calciatore più decorato di sempre

UDINE. Alfredo Foni è ed è stato lo sportivo di Udine con il numero maggiore di allori conquistati: da calciatore ha vinto i campionati del mondo in Francia nel 1938, l’oro alle Olimpiadi di Berlino nel 1936, un campionato mondiale universitario nel 1933, uno scudetto tricolore con la Juventus nel 1934-35, due Coppe Italia, sempre con la Juventus, nel 1938 e 1942. Inoltre, da allenatore, ha conquistato due scudetti alla guida dell’Inter, nel 1952-53 e 1953-54, e una Coppa delle Fiere con la Roma nel 1961.
Entrato nell’autunno del 1925 a far parte della formazione giovanile dell’Udinese, Foni fece il suo esordio in prima squadra il 9 ottobre del 1927 alla terza giornata del campionato di Prima divisione (Udinese-Ponziana 3-2). Dopo la brillantissima stagione 1928-29, nella quale da attaccante segnò 25 reti con la maglia bianconera, fu ceduto alla Lazio e con i biancocelesti iniziò a giocare nel ruolo di terzino destro esordendo in serie A il 2 febbraio 1930 (Pro Vercelli-Lazio 3-1). Il 6 aprile 1930, Foni, come figlio di ferroviere, gioca la partita tra le nazionali ferrovieri di Italia e Ungheria (2-2) a Roma. Al termine della stagione 1930-31, passa al Padova. Con la nazionale giovanile italiana nel 1933 vince i campionati internazionali universitari.
Approda alla Juventus nel 1934-35 ed è subito campione d’Italia. Vince pure due Coppe Italia nel 1938 e nel 1942. A Torino gioca ininterrottamente dal 1934 al 1947, collezionando il primato italiano delle presenze consecutive in campionato (266 dal 1934-35 al 1941-42). In tutto 370 gare in serie A. Lasciato il club piemontese, conclude la carriera agonistica giocando 3 partite con il Chiasso. Complessivamente sono state 23 le sue presenze con la maglia della nazionale. È stato uno dei soli quattro calciatori italiani (gli altri sono Pietro Rava, Sergio Bertoni e Ugo Locatelli) a vincere sia l’oro alle Olimpiadi sia il campionato del mondo.
A Udine Foni iniziò pure la carriera di allenatore nel 1944, per poi proseguirla con Venezia, Casale, Pavia e Sampdoria. Dal 1952 al 1955 ha allenato l’Inter con la quale vince due scudetti consecutivi. Dopo i successi con i nerazzurri, Foni è chiamato a guidare la nazionale italiana, poi, diventa il preparatore atletico degli azzurri nel quadriennio 1954-58. Dal 1958 siede sulle panchine di Bologna, Roma (Coppa delle Fiere 1961) e nuovamente Udinese. Successivamente è selezionatore della nazionale svizzera, da lui guidata nel triennio 1964-67. Fa ritorno sulla panchina interista nella stagione 1968-69, poi allena il Bellinzona, il Mantova ed infine il Lugano fino al 1977. Alfredo Foni è morto a Breganzona il 28 gennaio 1985.
Udine gli ha dedicato una piccola via periferica dopo che il parco che gli era stato intestato nell’ottobre del 2011, sei mesi dopo, è stato ribattezzato parco Moretti perché quell’area era stata donata al Comune dalla famiglia Moretti e lì, accanto all’omonima fabbrica di birra, per mezzo secolo (dal 1924 al 1976) era esistito il Polisportivo Moretti con annesso il vecchio campo dell’Udinese.
Alfredo Foni era nato a Udine il 21 gennaio 1911. Domani ricorrono i 110 anni della sua nascita e questo anniversario potrebbe essere l’occasione per ricordarlo degnamente con l’apposizione da parte del Comune di una targa commemorativa sulla facciata della sua casa natale al civico 111 di via della Cernaia, dietro la stazione ferroviaria. Il grande Foni la merita davvero.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto