Gusti di frontiera ha cambiato Gorizia
Atmosfera vivace e di festa, negozi aperti, locali pubblici al lavoro sino a notte fonda
Concerti, spettacoli itineranti, negozi aperti al di là del normale orario e stand con leccornie di tutta Europa hanno reso Gorizia accogliente e vivace. Gusti di frontiera ha trasformato la città, portando in centro otto borghi tematici con le specialità enogastronomiche italiane e d’oltreconfine. Goriziani e visitatori hanno così potuto fare un vero e proprio viaggio nei sapori e nelle tradizioni, passando dall’Austria ai Balcani, dalla Grecia alla Francia, senza dimenticare la gastronomia e i vini locali e le pietanze delle regioni italiane. Azzeccato si è rivelato anche il connubio tra pesce dell’Adriatico e vini del Collio. Connubio ripetuto ieri dopo il grande successo ottenuto sabato, così come è stato decisamente gradito il gran finale affidato agli chef di 14 ristoranti goriziani. Quella di ieri è stata senza dubbio la giornata clou della manifestazione: Gorizia è stata la meta delle gite domenicali, così sono arrivati visitatori da tutta la regione e da oltreconfine. Per tutta la giornata è stato necessario rassegnarsi a file e attese ai chioschi, sia per gustare sul posto le specialità che per acquistare leccornie da portare a casa o da regalare. Come l’anno scorso, sono stati letteralmente presi d’assalto gli stand del borgo Francia, allestito nelle suggestive piazze Sant’Antonio e Cavour. Paté, formaggi, dolci e spezie hanno riscosso grande successo, così come i croissant, i biscotti e le baguette appena sfornate. Non sono stati da meno gli austriaci, a cui è stata riservata piazza Battisti: salsicce, spiedini e wienerschnitzel sono andate a ruba, ovviamente accompagnate da birra. Hanno incuriosito i passanti anche i gazebo riservati agli altri Paesi europei, come i Balcani, la Grecia, l’Ungheria, dotati anche di una ricca scelta di prodotti artigianali. Mantengono inalterato il loro fascino i piatti della cucina locale, tanto che costantemente affollati sono stati gli stand preparati dalle realtà locali, posizionati tra corso Verdi e via Oberdan. Via Roma è stata infine la meta di chi apprezza i piatti più raffinati, grazie alla presenza del padiglione dei ristoranti del Buon ricordo. Il via vai è stato continuo in corso Italia, destinato ai gazebo delle regioni italiane: tra assaggi di salumi, formaggi, pane e dolci è stato a dir poco difficile restare indifferenti e non farsi tentare. Per gli amanti del pesce il castello è stato una vera e propria oasi, grazie alle pietanze preparate dall’Organizzazione produttori fasolari, dal Consorzio per la gestione dei molluschi bivalvi del compartimento marittimo di Monfalcone e dalla cooperativa pescatori di Grado, tutti aderenti a Federcoopesca-Confcooperative Fvg. Nel cortile dei Lanzi sono stati proposti fasolari crudi insieme a Tocai friulano, per sfidare il ben noto abbinamento tra ostriche e champagne, nel Borgo Castello sono stati preparati fasolari gratinati al forno e vongole “alla scotadeo” e nel piazzale Seghizzi fritto misto a base di sardine, sardoni, palombi, calamari, triglie e gamberi. Il pesce è stato accompagnato da vini Doc del Friuli Venezia Giulia, in una sinergia che è stata apprezzata a tal punto da spingere i promotori a raddoppiare le giornate previste. Inizialmente infatti lo sposalizio tra le due eccellenze della nostra provincia era programmato solo per sabato, ma visto il successo si è pensato di riproporlo anche ieri. Tra gli eventi collaterali della giornata finale di Gusti di frontiera, è stato organizzato in municipio “Bonsai in primo piano”, il sesto trofeo d’arte bonsai che ha visto in gara una quindicina di appassionati italiani e d’oltreconfine.
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