Grido d’allarme delle biblioteche regionali

I contributi sono stati ridotti del 60%. Lettera aperta dei responsabili (tranne quello del Medio Friuli) a De Anna
Tarcento 16 febbraio 2013.Inaugurazione Biblioteca..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Tarcento 16 febbraio 2013.Inaugurazione Biblioteca..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

UDINE. I responsabili delle biblioteche di quasi tutta la regione lanciano un grido d’allarme dopo che la Regione ha più che dimezzato i contributi e hanno scritto una lettera aperta all’assessore regionale Elio De Anna.

La missiva è firmata dai responsabili del: Sistema bibliotecario urbano di Trieste, Sistema bibliotecario dell’hinterland udinese, Sistema bibliotecario urbano di Pordenone, Sistema bibliotecario territoriale della Provincia di Gorizia, Servizio bibliotecario del Basso Friuli, Sistema bibliotecario della Bassa friulana centrale, Sistema bibliotecario della Bassa friulana occidentale, Sistema bibliotecario della Carnia, Sistema bibliotecario del Cividalese, Sistema bibliotecario del Gemonese, Canal del Ferro e Valcanale, Sistema bibliotecario della Pianura pordenonese, Servizio bibliotecario convenzionato dello Spilimberghese e delle Biblioteche della Montagna Pordenonese il Comune di Maniago. Manca solo il responsabile del Sistema bibliotecario del Medio Friuli.

Ecco il contenuto della lettera aperta.

«I sottoscritti amministratori dei Sistemi bibliotecari della Regione Friuli Venezia Giulia, a seguito dei recenti atti della Giunta regionale che ha deliberato un forte taglio delle contribuzioni alle biblioteche di questa Regione, intendono inviare a Lei, Assessore regionale alla Cultura, una lettera aperta per ribadire la centralità della biblioteca pubblica nel contesto socio-culturale della nostra comunità regionale, a dispetto del grave ridimensionamento imposto dalle scelte di bilancio della Giunta in carica. La diminuzione dei contributi regionali di circa il 60% rispetto all’anno scorso (da € 695.000,00 a € 320.000,00), in un momento di forte crisi economica che interessa in particolare gli enti locali e le fasce più deboli della popolazione, significa indebolire pesantemente e rimettere in discussione il ruolo determinante della biblioteca pubblica, che proprio in un momento di crisi economica e finanziaria quale quello che stiamo attraversando, è una risorsa fondamentale per la socializzazione, l’alfabetizzazione e l’accesso all’informazione per tutti i cittadini che quotidianamente si servono della biblioteca. Se il dato annuale dei prestiti librari in Regione assomma probabilmente a oltre un milione di documenti e a circa due milioni di presenze, la dimensione del servizio bibliotecario pubblico può ben dirsi di tutto rilievo. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che si è finalmente data nel 2006 uno strumento legislativo importante e aggiornato per sviluppare la rete bibliotecaria regionale (la L.R. 1 dicembre 2006, n. 25) e che attendeva da trent’anni, dovrebbe fungere da primo promotore per la crescita del servizio bibliotecario. La realtà è purtroppo ben diversa: manca di fatto un ufficio regionale delle biblioteche, più volte reclamato, che segua e coordini la crescita della realtà bibliotecaria regionale; solo a distanza di sei anni dall’emanazione della legge si è addivenuti alla realizzazione di un portale web di tutte le biblioteche della Regione, anche se non è ancora del tutto funzionante; il prestito interbibliotecario è finanziato solo nella provincia di Udine; non è stato tuttora individuato l’Archivio regionale del libro per conservare la seconda copia del deposito legale previsto dalla legge in materia; manca un’efficace e attendibile raccolta dei dati statistici delle biblioteche sulla quale regolare con un minimo di coerenza l’entità delle singole contribuzioni regionali. I sottoscritti amministratori dei Sistemi bibliotecari non possono condividere le scelte dell’attuale Giunta regionale nei confronti delle biblioteche e dei sistemi bibliotecari e auspicano che la stessa, nelle prossime variazioni di bilancio, attui gli opportuni incrementi alle relative voci di spesa. Trasmettono agli organi di stampa il presente appello, affinché ne venga data la più ampia diffusione e conoscenza».

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto