Gonars, a scuola senza lo zaino Libri e quaderni restano in aula

GONARS. É l’unica scuola primaria della regione ad aderire alla rete nazionale “Scuola senza zaino”, un progetto che non si risolve nel fatto che i bambini lasciano i libri a scuola e si portano a casa lo stretto necessario per i compiti (o neppure quello, se la sezione è a tempo pieno), ma è un modo innovativo di insegnare e di educare i ragazzi.
La primaria di Gonars, da due anni, ha adottato questa modalità. Ai bambini è stata donata dal Comune una borsa di stoffa dove mettere un astuccio e il materiale portato a casa il giorno prima (le insegnanti si coordinano affinchè non sia mai troppo), In questo modo il bambino esegue a casa i compiti che gli sono stati assegnati il giorno stesso, una modalità più semplice per lui.
«Il resto dei libri e dei quaderni – spiega la maestra Giulia Zucchetta, referente del progetto - rimane in classe. Nell’aula ci sono grandi tavoli quadrati che ospitano fino a 6 alunni. Al centro è posizionato il materiale necessario (pennarelli, matite...) che i bambini condividono, con positivi risvolti formativi. In questo modo si ha la possibilità di farli confrontare e lavorare anche in gruppo».
Una sezione dell’aula viene chiamata “agorà”: qui gli allievi, disposti in cerchio, ascoltano l’insegnante mentre tiene la lezione. Gli alunni poi si spostano sui tavoli per iniziare a lavorare. Nelle aule ci sono anche la lavagna multimediale e due postazioni pc. Il progetto prevede anche un progressivo rinnovo degli arredi (tappettoni, armadietti). É una modalità – spiega il dirigente Gilberto Del Negra – che riduce quell’enorme scalino che c’è tra la scuola dell’infanzia e la primaria, abituando più gradualmente i bambini a una nuova modalità di apprendimento scolastico».
Ma, nell’Istituto comprensivo di Gonars, importanti progettazioni sono in corso anche alla secondaria inferiore, già nota alla cronaca per essere stata una delle prime scuole della Regione ad avere una lim in ogni classe. «Da quest’anno – spiega Alessandra Vidal, insegnante fiduciaria del plesso – abbiamo avviato una sperimentazione che vede la costituzione di aule disciplinari. Ogni insegnante ha un’aula dedicata alla propria materia. In quest’aula può tenere tutto il materiale relativo a quella disciplina, appendere alle pareti gli elaborati prodotti, gli ausili necessari, sistemare i tavoli (per isole o singoli banchi) in base alla didattica che ritiene più consona».
Sono i ragazzi a spostarsi tra un’ora e l’altra, cambiando ambiente, mettendosi un attimo in movimento, staccando tra una lezione e l’altra, vivendo ogni spazio in modo nuovo e caratterizzandolo con i propri elaborati. «Il nostro obiettivo – conclude il dirigente – è quello di fare in modo che per bambini e ragazzi apprendere sia un’esperienza positiva. Abbiamo avviato queste iniziative grazie alla capacità degli insegnanti di mettersi in gioco, ma anche grazie a un’amministrazione comunale vicina alle scuola».
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