Gli alpini: no ai profughi in caserma a Tarvisio

Antonino Pascolo, presidente del gruppo Ana Udine sud: la Lamarmora è un luogo simbolo della storia della Julia

TARVISIO. «Consideriamo quanto meno irriverente destinare la gloriosa caserma Lamarmora di Tarvisio a centro di raccolta - temporaneo o permanente che sia – dei tanti profughi che cercano asilo in Italia». Il pensiero di Antonino Pascolo, responsabile del gruppo Alpini Udine Sud. «Sicuramente – spiega - sono persone che necessitano d'aiuto, che fuggono da conflitti e miserie per mettere in salvo le proprie vite e quelle dei loro congiunti, tra i quali tanti bambini.

E come alpini condividiamo questo spirito di solidarietà, è uno dei fondamenti della nostra associazione, l'Ana. Ma, e penso di interpretare il pensiero di tanti alpini che son passati per Tarvisio, trasformare in “parcheggio” uno dei simboli della Julia, una delle caserme più spiccatamente alpine, dove centinaia di migliaia di giovani italiani hanno fatto il servizio militare, dove innumerevoli ufficiali e sottufficiali hanno prestato servizio e molti hanno posto le basi di importanti carriere, ci fa storcere il naso».

«Viene alla mente, poi – aggiunge Antonino Pascolo -, quanto accaduto ad altre strutture militari, utilizzate negli anni passati come centri di raccolta di clandestini e profughi: l'inidoneità degli immobili e le carenze logistiche, sommate al posizionamento estremamente remoto e disagiato, hanno deturpato questi luoghi, seminando il degrado a discapito della dovuta memoria storica che andrebbe invece attribuita alle vecchie caserme alpine». «Non si tratta di banali e nostalgici pensieri, anzi: si fa un gran parlare di rievocazioni per il Centenario della Grande Guerra e Tarvisio c'entra indirettamente con quel conflitto.

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Tarvisio 20 Aprile 2012. Dibattito sindaci. Telefoto Copyright Foto Petrussi

E' la storia che ne è seguita, dall'Unità in poi, che ha sancito un'indissolubile significato storico e affettivo, nazionale, di valore alpino. Valore alpino – conclude il capogruppo -, del quale si sente sempre più necessità, che richiede rispetto in forme concrete».

Pensiero del tutto condiviso dal maresciallo degli alpini in pensione Angelo Zanetti. «La caserma Lamarmora ha una storia importante, ricordo che nei primi anni dopo la fine della guerra, dal 1945, fino all'arrivo del battaglione L'Aquila era ospedale da campo, poi, in anni più recenti ha ospitato il Gemona che da li è partito per importanti missioni, come in Bosnia e l'8° alpini.

E', dunque, una struttura da preservare e da valorizzare – dice convinto Zanetti -, ma con quella destinazione che si vuole darle si va dalla parte opposta. Il suo degrado, purtroppo, essendo stata utilizzata solo in parte da più anni, è già in corso, ma sono convinto che avrebbe potuto continuare ad essere sede di corsi estivi e invernali di reparti dell'esercito”. E in conclusione Angelo Zanetti afferma che è convinto che la struttura, “Troverebbe, senz'altro maggiore dignità se trasformata in villaggio turistico».

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