Gli allievi della Scuola enologica di Conegliano a lezione in cantina da Valle

BUTTRIO. Non è la prima volta che le Cantine Valle di Buttrio ospitano scolaresche. Sia per il nome del titolare Luigi, uno dei massimi esperti del settore, sia per le avanzate tecnologie degli impianti. Recentemente, con l’Ute di Tolmezzo, si sono recati in visita una trentina di studenti della scuola professionale Solari, indirizzo Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del capoluogo carnico.
A questa visita, pur importante, ne è seguita un’altra, pochi giorni fa, molto significativa: 50 ragazzi, da 15 a 18 anni, della Scuola enologica di Conegliano, la più famosa in Italia (e d’Europa) frequentanti varie classi della scuola sono stati “a lezione” da Gigi Valle, uno dei pionieri dell’enologia, non solo friulana. Arrivati in pullman nel pomeriggio del primo aprile, sono stati accolti dal titolare nell’enoteca dell’azienda.
Erano accompagnati dal professor Massimiliano Potenza, educatore del convitto, mentre la preside della scuola Damiana Tervilli era rappresentata dalla segretaria Tiziana Tommasini e da altri insegnanti.
Molto attenti e partecipi, i futuri enotecnici hanno ascoltato la ricca e documentata relazione. Valle, allievo già durante la guerra nella Conegliano occupata dai tedeschi, si diplomò dopo 6 anni di studi. Carnico, classe 1927, scelse di lavorare in Friuli (e non altrove, pur se richiestissimo) per far conoscere e valorizzare la nostra regione, allora confusa o scambiata col Veneto (quando andava bene). Fu lui a valorizzare i vini friulani e a produrne in bottiglia con innovazioni ad hoc.
Durante la visita ai vari impianti della Cantina di Buttrio e il brindisi finale in taverna, Valle ha raccontato la sua vita (prima conoscere e poi far conoscere i segreti del vino) a ragazzi desiderosi di apprendere, attingendo a un libro che il cronista, qualche anno fa, definì «dal titolo ratzingeriano»: “Lacrime amare nella vigna del Signore”. Libro che, edito da Chiandetti in pochissime copie, non è ancora uscito ufficialmente.
«Ciò avverrà – assicura Valle – non appena si concluderà, positivamente, ne sono certo, l’assurda querelle del Bosco Romagno che mi assilla da quasi 40 anni: sono proprietario di terreni di cui non posso assolutamente disporre. E pago regolarmente le tasse: allo Stato, alla Regione Fvg e al Comune di Corno di Rosazzo».
Tornando alla visita della scolaresca di Conegliano, Valle ha raccontato quale era il Friuli negli anni ’50: «Produceva solo vini per damigiane, come pure il Veneto. Convinsi alcuni produttori ad attrezzarsi a passare alle bottiglie, altrimenti con le damigiane non sarebbero andati da nessuna parte». Ha ricordato poi, ma alcuni ragazzi lo sapevano già, che era stato il promotore della realizzazione dei busti in bronzo dei due massimi sperimentatori e insegnanti di viticoltura e genetica della scuola di Conegliano: i professori Cosmo e Manzoni. È noto pure che è stato Valle, dopo anni d’interessamento, a far avere alla Scuola agraria di Cividale la specializzazione in enologia. D’altro canto, Buttrio ha la più vecchia mostra dei vini d’Italia, creata dal conte Florio circa cento anni fa.
Tre anni fa il gemellaggio tra la fiera dei vini di Buttrio e la mostra internazionale di Asti, che è tra le più importanti. (m.b.)
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