Maltempo in Friuli, evacuato un campeggio a Lignano: i volontari portano in salvo le famiglie
Sono 65 le persone, fra loro molti bambini, trasferite negli alberghi della città. Allagati anche alcuni hotel. A Latisana ha ceduto la sponda di un canale

Avevano scelto il campeggio Pino mare a Lignano Riviera per trascorrere alcuni giorni di vacanza, ma quando la pioggia ha cominciato a scendere ininterrottamente e l’acqua ha invaso il complesso per poi raggiungere le case mobili che ospitavano i turisti, principalmente stranieri, è stata disposta l’evacuazione della struttura. Sono 65 le persone trasferite in altre strutture. «Sono stati portati al Centro civico e nella sala convegni che si trova all’interno del magazzino comunale – ha riferito l’assessore Marco Donà – mentre gli operatori del campeggio Pino Mare cercavano per loro una sistemazione negli alberghi della città. A prestare loro supporto ci sono stati i volontari della Protezione civile, vigili del fuoco e anche gli agenti della Polizia locale, oltre a un traduttore che ha contribuito a tranquillizzare coloro che faticavano a capire cosa stesse accadendo».
Ben 65 le persone che hanno dovuto abbandonare il campeggio, fra loro c’erano soprattutto famiglie con bambini ma anche alcuni anziani, che avevano scelto l’inizio di settembre per una vacanza al mare. Lignano mercoledì si è svegliata con molte abitazioni invase dall’acqua, allagati alcuni parcheggi, come pure l’area di Pineta, davanti alla chiesa. Ma il peggio lo ha avuto Riviera, con via Casabianca e molte aree che hanno subito allagamenti importanti. Enrico Guerin, proprietario dell’Hotel Arizona spiega: «Ormai abbiamo adottato delle misure particolari per poter mettere al riparo le attrezzature e il materiale, ma i disagi sono tanti per il personale che si ritrova a dover pulire tutta la struttura oltre ad adempiere alle proprie mansioni. Fortunatamente, non ci sono stati disagi per la clientela, ma per noi, che abbiamo pulito tutto dalle 7 del mattino e abbiamo dovuto ripulire di nuovo alle 10 quando l’acqua è tornata a salire, è stata una giornata complicata».

Non è andata meglio alle spiagge, dove l’acqua, a causa delle mareggiate, ha raggiunto e superato le prime due file di ombrelloni. A Riviera, come informa il presidente della società Imprese Lignano Renzo Pozzo, «molti uffici spiaggia sono andati sott’acqua». In una giornata da dimenticare c’è però una nota positiva: gli animali del parco zoo Punta Verde stanno tutti bene e alcuni di loro si sono divertiti a sguazzare nell’acqua. La struttura, che si trova a Riviera, è rimasta chiusa al pubblico mercoledì, per la sicurezza dei visitatori ma, come riferisce Emanuele Rodeano, «l’impianto idrovoro autonomo che abbiamo ha funzionato e ha evitato allagamenti». Salva anche la Marina Punta Verde, gestita dalla famiglia Rodeano che ha riscontrato «solo delle piccole criticità che abbiamo risolto con i nostri mezzi – ha affermato il gestore – e continuando a provvedere alle manutenzioni e alla pulizia delle caditoie».
Maltempo in Friuli, la mareggiata colpisce la spiaggia di Lignano










Il maltempo non ha risparmiato Latisana, dove la parete spondale di uno dei canali di scolo che fiancheggiano la strada regionale 354 è franata. L’ondata di maltempo ieri mattina ha spinto tanti turisti ad abbandonare Lignano e molte auto si sono riversate sulla direttrice che porta al casello dell’autostrada e nell’entroterra. Il sindaco Lanfranco Sette, che stava perlustrando il territorio per verificare le aree a rischio, transitando lungo la stessa strada ha allertato la Polizia locale, il Consorzio di bonifica della pianura friulana e Fvg Strade, cui fa capo quella direttrice, ed è stata chiusa una corsia per circa 300 metri.
«Il crollo avanza, ma non sembra essere causato dall’azione di nutrie, quanto da infiltrazioni nel terreno – spiega Sette – e questo comporta la necessità di un rinforzo importante, probabilmente anche con delle palificazioni». Per il resto del territorio, invece, «i primi interventi effettuati nei sistemi di rilevazione delle idrovore nel reticolo secondario in cui defluiscono una parte dei fossi privati che solitamente generano criticità nell’area di via Casette – riferisce il sindaco –, hanno dato dei risultati incoraggianti, assorbendo l’acqua, nonostante ne siano caduti circa 200 millilitri. Ci sono state solo due cantine private interessate dall’acqua a Bevazzana. Abbiamo potuto così rispondere, con la Protezione Civile, alla richiesta di sostegno di Bibione a cui abbiamo mandato un bancale con dei sacchi di sabbia».
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