Giornalismo d’inchiesta, vince Mattia Pertoldi

AVIANO. Le grandi inchieste giornalistiche lasciano il segno soprattutto in chi legge perché informano su fatti o situazioni, spesso tragiche, che la cronaca non ha il tempo di raccontare. Alcune hanno anche il merito di smuovere le coscienze di chi su quei fatti può intervenire.
Cosí è stato per l’inchiesta “Come schiavi” realizzata dal giornalista del Messaggero Veneto, Mattia Pertoldi, che a palazzo Menegozzi, ad Aviano, ha ricevuto il primo premio ex aequo nella categoria giornalismo d’inchiesta del concorso intitolato alla giornalista Simona Cigana, scomparsa prematuramente nel 2007. Cerimonia di premiazione molto seguita, questa alla sesta edizione, perché uscita dai confini regionali, ha vistoe la partecipazione anche di giornalisti di testate nazionali.

La giuria ha voluto premiare l’inchiesta di Pertoldi pubblicata sul Messaggero Veneto lo scorso febbraio. Un racconto dell’orrore qual è la situazione in cui sono costretti a vivere i malati mentali in Costa d’Avorio, Togo, Benin, Burkina Faso e Ghana: incatenati agli alberi o legati con ganci di ferro, o rinchiusi in misere stanze. Contro questa pratica da anni è impegnata l’associazione “Jobel Onlus” di San Vito al Torre. Pertoldi ha raccontato quella tragica condizione umana con parole e fotografie che hanno avuto il merito di togliere il velo su una situazione inaccettabile, tanto che a seguito di questa denuncia sono intervenuti le autorità di Bruxelles e il Vaticano.
«È un’inchiesta coinvolgente - ha scritto la giuria - sulla preziosa attività di un gruppo di giovani volontari friulani che sono riusciti a richiamare l’interesse del mondo sul trattamento disumano dei malati di mente in alcuni Stati africani».
Il premio, ex aequo, è andato anche a Tommaso Botto per il sito Dovatu per l’inchiesta: “Chiuso punto nascite di Gorizia: partorire in Slovenia con il linguaggio dei segni?”, dove ha raccontato le difficoltà di accesso delle partorienti italiane all’ospedale di Nova Gorica dopo la chiusura del punto nascita di Gorizia.
Ex aequo pure per il secondo posto del concorso. Il riconoscimento è andato a Gaetano Pecoraro per il servizio “Accoglienza spa. Gorizia la Lampedusa dell’Est2 andato in onda nel programma “Piazza Pulita” di La7 e a Cristiana Scanu per l’inchiesta “I privilegi inaccettabili delle coop” andato in onda su “La Gabbia”.
Segnalazioni anche per Bruno Oliveti, della redazione pordenonese del Messaggero Veneto, per l’inchiesta “Badanti: le sentinelle arrivate dall’Est”, Alessandra Betto (Il Gazzettino di Pordenone), Lorenzo Degrassi (El periodico de Aragòn), Clelia Delponte (Il Gazzettino di Pordenone), Melania Lunazzi (Meridiani Montagne) e Giovanni Ortolani (settimanale di Radioradicale).
Per il giornalismo sportivo il primo premio è andato a Pier Paolo Simonato del Gazzettino di Pordenone per l’articolo “Quando parai il rigore a sua maestà Leo Messi”; secondo Andrea Rinaldi, della sede Rai del Friuli Vg, per il servizio “L’altro curling”. Segnalazioni speciali a Stefano Crocicchia, della sede pordenonese del Messaggero Veneto, a Guerrino Bernardis (Il Piccolo), a Pier Paolo Cautero (Il Gazzettino Udine), a Jan Grgic (Primorski Dnevnik) e a Monika Pascolo (La Vita cattolica).
Per la categoria artigianato il primo premio è andato a Franco Bortuzzo per “Gemmati. Polvere d’acciaio, saldature di storia” pubblicato su tuttobiciweb.it ; e a Elisa Marini per “L’artigiano del taglia e cuci” pubblicato sul Gazzettino di Pordenone.
Segnalazione fuori concorso al libro “Foresta di Tarvisio. Patrimonio naturale e culturale” di Raimondo Domenig.
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