Già fissati i funerali, ma lui è ancora vivo

L’avevano dato per morto sabato sera alle 18.30, al punto che i parenti avevano contattato un’impresa di pompe funebri e in tutta la diocesi era stato commemorato ieri nelle messe del mattino. E, invece, il parroco di Savogna, don Vojko Makuc è ancora vivo.
SAVOGNA.
L’avevano dato per morto sabato sera alle 18.30, al punto che i parenti avevano contattato l’impresa di pompe funebri Preschern. Ma non solo. In tutta la diocesi era stato commemorato nelle messe del mattino e la Curia ne aveva annunciato la scomparsa con un’e-mail inviata alle 10.39 in cui si comunicava che la salma sarebbe stata esposta oggi nella chiesa di Savogna dove domani l’arcivescovo avrebbe celebrato i funerali. E, invece, don Vojko Makuc è ancora vivo.


Ha dell’incredibile il caso che si è creato attorno al parroco di Savogna d’Isonzo, colpito dieci giorni fa un ictus mentre si trovava in canonica e da allora ricoverato in condizioni peraltro gravissime nel reparto di Rianimazione del San Giovanni di Dio.


Alle 14.11 di ieri è arrivata ai giornali la rettifica da parte dell’ufficio stampa dell’Arcidiocesi: «La voce della morte di don Vojko Makuc, 63 anni, è risultata – fortunatamente – infondata quando ormai la stessa si era diffusa in tutta la diocesi. Un equivoco nato in seguito all’aggravarsi delle condizioni del sacerdote, dal 2004 parroco a Savogna dopo esserlo stato per tanti anni a Sgonico prima e Piuma-San Mauro dopo. Un flebile filo tiene – quindi – ancora viva la speranza della comunità cristiana di Savogna che anche quest’oggi ha rinnovato la propria preghiera al Signore».


Ma com’è potuto accadere un episodio così sconcertante? All’origine, secondo quanto si è potuto apprendere, c’è stato un malinteso fra un medico del reparto di Rianimazione e i familiari di don Vojko che da sabato 9 gennaio si recano al capezzale del congiunto. I parenti, dalle parole del dottore, hanno creduto di capire che il sacerdote avesse cessato di vivere alle 18.30 di sabato.


Hanno, quindi, avvisato il parroco di Sant’Andrea don Karlo Bolcina (che in questo periodo “copre”, con altri religiosi del decanato, anche la parrocchia di Savogna) e poi si sono messi in contatto con le pompe funebri. È stato ieri mattina il titolare dell’impresa Preschern, che si era subito attivato per concordare con la diocesi data e ora dei funerali, a scoprire che all’obitorio del San Giovanni di Dio don Vojko non c’era. Si trovava (e si trova) tuttora in un lettino del reparto di Rianimazione.


L’attività cerebrale è ridotta al minimo ma il cuore, robusto, del prete batte ancora regolarmente. Quando la smentita, ieri pomeriggio, è stata resa nota, a Savogna c’è chi ha parlato di un miracolo. Ora i fedeli sperano che ne avvenga un altro, e cioè che il “loro” parroco si risvegli dal coma.

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