Gestione "casalinga" per gli impianti sciistici

UDINE. Per un momento ce l’avevano fatta: Carlo Pirelli Marti e, seppure sullo sfondo, suo padre Franco, ossia la “dinastia” che per anni ha legato il proprio nome al comprensorio sciistico di Sappada, il 27 gennaio scorso erano riusciti ad aggiudicarsi impianti di risalita, rifugi e attrezzature.
Cioè tutti i beni andati all’asta, dopo la dichiarazione di fallimento delle loro stesse società: “Sky Program srl”, “Tuglia Sci srl” e “Monte Siera srl”.
Ieri, però, la palla è passata in altre mani: quelle della quarantina di imprenditori e operatori turistici “di casa” che, all’indomani dell’assegnazione provvisoria del “pacchetto” a “Segesta sas”, ossia alla società udinese di servizi di gestione aziendale amministrata da Pirelli Marti jr, si erano uniti in cordata e garantito la cifra necessaria al rilancio.
Il nuovo round si è concluso a loro favore: con un’offerta di 620 mila euro, pari alla somma proposta nell’ultima asta (con un rilancio del 10 per cento), il gruppone capeggiato da Daniele Kratter e Marco Piller Roner ha superato la soglia dei 560 mila euro con cui il giovane imprenditore di Feletto Umberto aveva tentato il recupero del “gioiellino” montano.
Le operazioni si sono svolte nello studio del notaio Matteo Bordon, di Udine. A insidiare i sappadini era stata l’unica ulteriore offerta avanzata da una “compagine” di imprenditori di Lignano Sabbiadoro: i 616 mila euro messi sul banco, però, non sono bastati a centrare un businnes da “mare e monti”.
Bocce ferme, invece, sugli altri due fronti in campo: quello di Segesta, appunto, e quello di “Lepore Commerciale srl”, che commercia in automobili ed è di Gemona del Friuli.
Indetta dai curatori fallimentari nominati dal tribunale di Udine, la base d’asta era partita da 390 mila euro.
La partita, comunque, non è ancora chiusa: proposte migliorative possono essere presentate per i dieci giorni successivi all’aggiudicazione provvisoria.
Nelle ultime stagioni, i beni delle tre fallite, a disposizione delle piste Nera, Pian dei Nidi, Monte Siera e Sappada 2000, erano stati gestiti dalla società “Campetti Sappada 2010”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto