“Gemelli Lupin”, covo e refurtiva erano in una scuola abbandonata

SACILE. Scoperti covo e refurtiva in una scuola abbandonata di San Vendemiano. Ecco l’ulteriore, brillante risultato investigativo reso possibile dal lavoro di indagine che i carabineri di Sacile e Aviano stanno portando avanti ormai da settimane sui raid ladreschi nella Destra Tagliamento di cui è accusato Eduard Trushi.
Si tratta del 32enne albanese arrestato dai carabinieri del Norm di Sacile e delle stazioni di Aviano e Polcenigo mercoledì scorso nel centro commerciale Coné di Conegliano e ritenuto responsabile di numerosi furti aggravati in abitazione e su auto e di ricettazione di autovetture.
Eduard, assieme al gemello Edmond (in carcere per scontare una pena definitiva per furti), è noto alle cronache giudiziarie: sono soprannominati “Gemelli Lupin” e sospettati di essere gli autori di centinaia di furti in abitazioni effettuati in particolare con la tecnica del foro sugli infissi. Hanno la particolarità di avere un profilo genetico quasi identico che ha creato molte difficoltà alle Procure impegnate nel difficile compito di attribuire a Eduard e a Edmond le specifiche responsabilità per i singoli furti.
I carabinieri del Norm della compagnia di Sacile hanno scoperto il rifugio da cui Eduard partiva e dove faceva rientro al termine delle scorrerie in provincia di Pordenone. Una meticolosa battuta di ricerca e le informazioni acquisite durante le indagini e sul posto (preziosi in particolare i consigli degli anziani della zona) hanno consentito di individuare dentro una scuola abbandonata in via Saccon a San Vendemiano il suo “covo”. Là, su un vecchio banco di scuola e su un logoro divanetto consumava i suoi pasti e si riposava.
L’ex scuola è collocata a circa 500 metri dai luoghi dove Eduard Trushi parcheggiava le auto risultate rubate. Nel corso del sopralluogo è stato trovato uno zainetto contenente un trapano a batterie (utilizzabile per praticare i fori agli infissi delle case prese di mira) e un filo di ferro appositamente sagomato da introdurre nei fori per agganciare le maniglie, così da aprirle agevolmente.
Trovati anche abiti e scarpe, ma soprattutto nel covo i carabinieri hanno trovato denaro in contanti e numerosi orologi e monili in oro: bracciali, braccialetti, anelli di varie fogge e dimensioni, fedi nuziali, orecchini. La refurtiva è stata posta sotto sequestro. I vari oggetti, se riconosciuti, potranno essere restituiti ai legittimi proprietari.
Intano Eduard Trushi resta rinchiuso nel carcere di Pordenone. Dopo la convalida dell’arresto a Conegliano da parte del giudice di Treviso, il gip di Pordenone, Roberta Bolzoni, ha convalidato il fermo di indiziato di delitto emesso giovedì pomeriggio dal pm Federico Facchin. Per lui, ora, c’è la custodia cautelare dietro le sbarre.
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