Gara del Pi greco: è di un carabiniere il nuovo record con 7.106 decimali

Tre virgola quattordici, ecco a cosa corrisponde il Pi greco per la gente comune. Banale. Dietro quella costante matematica c’è chi ha imparato decine, centinaia addirittura migliaia di decimali. Una sfida (quasi) impossibile, che nulla a che vedere con la matematica e che mette in gioco parole e immagini; soprattutto esercita la memoria misurandola nell’abilità a incasellare cifre, una dopo l’altra, nel giusto ordine.
Ieri mattina, nella giornata del Pi greco, la “sfida all’ultima cifra” tra super campioni – individuati tra chi ricorda oltre 500 cifre – nella sede dell’Archivio italiano dei giochi in via Sabbadini, è stata vinta da Luca Vadacca, 39 anni, leccese residente in provincia di Brescia. Con 7.106 cifre decimali non ha solo battuto Matteo Piazzo, 21 anni, proveniente dalla provincia di Vicenza, che ne ha messe in fila 1.123, ma ha anche stracciato il record italiano, stabilito proprio a Udine nel 2012 dal friulano Nicola Pascolo, che aveva snocciolato 6.935 cifre decimali di pi greco a memoria.
«Da appassionato di mentalismo, di giochi di prestigio e di ipnosi, ho cominciato a dedicarmi alle tecniche di memoria, in particolare sui numeri, sei anni fa – aveva raccontato Luca, che fa il carabiniere, poco prima dell’inizio della gara –. Sono partito imparando un codice, quello di Leibniz, che converte le lettere in numeri: ogni consonante è traducibile, mentre le vocali no». Esempio: il 9 è “tradotto” con la lettera “p” o “b”, se vuoi memorizzare il numero 99, la parola da ricordare è “papà”. Oppure il termine “borsa”, che corrisponde al numero 940.
«In questo modo è possibile creare una sorta di discorso, anche molto lungo, come accade nel caso del pi greco, dove le cifre sono tante – aveva aggiunto il 39enne –. Quest’anno mi sono presentato con oltre 7.000 cifre, ma la particolarità di questa sfida è che devi scriverle: è difficile controllare il movimento della mano. Il numero, nella mente, c’è e la sua “immagine” anche, ma vuoi per la fretta, vuoi per la tensione, può capitare di scrivere il numero successivo. E cadi nell’errore». Come ci si allena? «Imparata la tecnica, è possibile memorizzare cifre anche mentre guidi».
Gli sfidanti avevano a disposizione cinque ore per inserire le cifre nelle schede consegnate dalla giuria, composta da Paolo Munini, responsabile Ludobus e della Ludoteca del Comune di Udine, e Dario De Toffoli, direttore dell’Archivio. Ogni foglio, contente 500 cifre, doveva essere completato in 45 minuti. «Serve calma e concentrazione: nessuna scaramanzia» aveva concluso Luca. Anche lo sfidante, Matteo Piazzo, che con 1.811 cifre decimali a memoria aveva vinto l’edizione 2018, aveva parlato di «collegamenti tra numeri e immagini che consentono la memorizzazione». Era in seconda superiore quando ha cominciato a “registrare” numeri nella sua testa. «Sono partito da un corso e poi ho intrapreso studi personali. Non c’è alcun calcolo, è questione di associazioni – aveva ammesso il giovane –. La difficoltà di questa prova è la tensione: la concentrazione va mantenuta a lungo».
Una curiosità: il record assoluto a livello mondiale è del cinese Lü Chao, in oltre 24 ore e 4 minuti, ha recitato 67.890 cifre senza errori.
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