Gaiatto temeva i suoi clienti: piazzò fuori dalla villa due guardie del corpo

Pordenone: il trader portogruarese, ritenuto dalla Finanza la mente dell’associazione per delinquere che ha truffato tremila risparmiatori e raccolto abusivamente 72 milioni di euro, era preoccupato per la propria incolumità

PORDENONE. Il trader portogruarese Fabio Gaiatto, 43 anni, ritenuto dalla Finanza la mente dell’associazione per delinquere che ha truffato tremila risparmiatori e raccolto abusivamente 72 milioni di euro, temeva per la propria incolumità e per quella della sua famiglia.

Così aveva assunto due guardie del corpo, chiamate a vigilare sulla sicurezza della villa di Portovecchio con le due “G” incise sui cancelli. Da quanto si è appreso uno dei due bodyguard ha detto di essere stato contattato da Claudia Trevisan, 47 anni, residente a Fossalta di Portogruaro, una delle dipendenti di Gaiatto, per assicurare la vigilanza.

Più che la vendetta dei casalesi (uno dei loro esattori compare nelle cronache della vicenda giudiziaria), però, il trader temeva spedizioni punitive da parte dei suoi clienti. Non ci sono state. Si moltiplicavano le richieste di restituzione del capitale e le querele.

Ora la villa con piscina di Portovecchio è sotto sequestro, come il compendio immobiliare da 3,7 milioni di euro. Nell’abitazione vive ancora Najima Romani, 31 anni, compagna di Gaiatto da 15 anni, ora in regime di arresti domiciliari.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto