Gaggioli: «Sport transfrontaliero»

Istituire un tavolo permanente per lo sport e strizzare l’occhiolino all'Europa lavorando anche insieme alle società sportive di Nova Gorica e Sempeter-Vrtojba nell’ambito del Gect. Silvano Gaggioli, candidato sindaco sostenuto dalla lista civica “Gorizia c’è”, ha fissato i primi paletti per quelle che saranno le politiche dello sport se dovesse spuntarla nella corsa alla poltrona di sindaco.
Lo ha fatto davanti a una rappresentanza delle società sportive goriziane, dal vicepresidente dell’Ugg Mario Corubolo ai numeri uno dell’Ardita, Diego Falzari, dell’Audax Sanrocchese, Massimiliano Candutti, e della Gorizia nuoto, Sergio Burelli, intervenuti all’incontro pubblico “Lo sport a Gorizia: ieri, oggi e domani”, promosso dalla civica. «Gorizia è una cenerentola tra le due sorellastre, Udine e Trieste, mentre Regione e Stato sono matrigna e patrigno che poco o nulla hanno fatto per il nostro territorio.
Qualcuno ci etichetta come europeisti. Beh, lo siamo. E il motivo è semplice: basta osservare da dove sia arrivato l’ultimo sostanzioso finanziamento del Gect, con l’Europa che ha messo sul piatto 10 milioni di euro per il territorio dei tre comuni di Gorizia, Nova Gorica e Sempeter-Vrtojba».
A entrare nel merito della questione anche Maurizio Pecorari, candidato consigliere comunale e primo alfiere della lista civica che sostiene la candidatura di Gaggioli.
«Credo non esista altra città in Italia con una tradizione sportiva pari a quella di Gorizia» ha detto, «tradizione che oggi si è purtroppo trasformata in una situazione che presenta diversi punti dolenti. Su tutti la deriva cui stiamo assistendo nell’esternalizzazione della gestione degli impianti sportivi, non ultimo il campo di atletica “Fabretto” in Campagnuzza».
Accanto a Pecorari, altri due nomi che andranno a infoltire la lista dei 40 candidati a un posto in consiglio comunale, Benedetto Kosic e Nicola Gaggioli.
Il primo ha puntato il dito contro i criteri che regolano la distribuzione dei contributi comunali alle società sportive, chiedendo che non vengano prese in considerazione solo «nome, storia e blasone delle società, ma anche il numero di iscritti e i costi per la gestione degli impianti sportivi e per l’iscrizione ai campionati»; il secondo ha chiesto attenzione per gli impianti dedicati alle discipline preferite dai più giovani, senza dimenticare skateboard e bmx, rivolgendo poi un appello contro la perdita di alcuni centri di aggregazione storici della città.
«Ci sono luoghi dove la mia generazione è cresciuta, come il Baiamonti, la Stella Matutina e il San Luigi» ha detto Nicola Gaggioli, «luoghi che oggi sono chiusi, abbandonati o poco utilizzati. Gorizia deve riprendersi questi spazi». (a.c.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto