Gaggioli: «Sanità con lacune La città si sta spegnendo»

«Lunedì mattina, al Pronto soccorso di Gorizia stazionavano 22 persone in attesa di essere ricoverate. O, meglio, in attesa che si liberassero altrettanti posti letto in un San Giovanni di Dio saturo...
«Lunedì mattina, al Pronto soccorso di Gorizia stazionavano 22 persone in attesa di essere ricoverate. O, meglio, in attesa che si liberassero altrettanti posti letto in un San Giovanni di Dio saturo di pazienti».

È stato questo il più eclatante degli esempi che il medico Maurizio Pecorari, anima della lista civica “Gorizia c’è” che candida a sindaco l’avvocato Silvano Gaggioli, ha portato ieri sera in un convegno all’Entourage per suffragare la tesi di un «progressivo disastro ospedaliero» nella nostra città. «Una situazione di grande precarietà – ha aggiunto – che si traduce nella spoliazione delle specialità, in primari che operano a scavalco su quattro sedi, nella carenza di personale e nei disagi per i pazienti costretti a girovagare nel territorio dell’Azienda per l’assistenza sanitaria, mentre continua la guerra fra poveri tra Gorizia e Monfalcone che si sarebbe potuta evitare realizzando un ospedale unico a Gradisca o a Villesse».

Durante il dibattito, intitolato “Ospedale, sanità e servizi alla persona”, sono fioccate le critiche al sistema dei partiti, senza particolari distinzioni fra destra e sinistra, anche da parte dello stesso Gaggioli, che ha introdotto i lavori («Gorizia si sta spegnendo, e il caso-sanità viaggia in parallelo con quello del Tribunale, per cui è ora di dire basta a quella politica che vede la nostra città vittima sacrificale della grandeur udinese e triestina») e della coppia Giannino Busato-Annamaria Ardit, i quali hanno precisato che il ruolo di un sindaco «non può limitarsi a quello di mero amministratore di condominio: deve difendere i diritti delle persone con l’aiuto ai più deboli, snellendo l’apparato burocratico e favorendo l’associazionismo».

Concetti ripresi da Laura Zulli, medico di base, che ha sottolineato la necessità di «dare risposte immediate agli anziani e ai soggetti più fragili, creando ad esempio un pool di sostegno a beneficio di chi viene dimesso dall’ospedale ma si trova nella necessità di reperire una badante o di essere collocato in una casa di riposo».

Durante il convegno è proseguita la raccolta di firme a corredo della lista che comprende trenta nominativi: si candidano nella civica “Gorizia c’è” Walter Acone, Anna Maria Ardit, Dario Baresi, Paolo Bedin, Serena Bernt, Renza Bumbaca, Giannino Busato, Paolo Di Pasquale, Enrico Feoli, Alessandro Feri, Luciano Franco, Nicola Gaggioli, Emanuela Garlatti, Mariella Greco, Antonio Grusovin, Benedetto Kosic, Paolo Marchiori, Lucia Mian, Robert Morandin, Francesca Negro, Cristina Patron, Maurizio Pecorari, Alessandro Quinzi, Carla Enrica Saletti, Alberto Scafuri, Barbara Stratta, Silvia Ursic, Maurizio Vidoz, Raffaella Zavadlav e Laura Zulli.

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