Furti al santuario, rubate le offerte per i poveri

Piero Cargnleutti / GEMONA
Entra in chiesa e ruba le offerte nella cassetta destinata alla raccolta per le donazioni ai più poveri. È successo nel santuario di Sant’Antonio, quando mercoledì una persona è stata vista mentre trafficava sulla cassetta che si trova all’ingresso della chiesa del Santo. Ciò ha indotto la direzione del Santuario a consegnare le riprese delle telecamere interne ai carabinieri della stazione di Gemona, che ora stanno facendo le verifiche per individuare il colpevole. «Un confratello – spiega Giovanni Battista Ronconi, rettore della struttura religiosa – ha visto una persona aggirarsi attorno alla scatola per le offerte. Di fronte a ciò, si è avvicinato a pregare e l’uomo, dopo aver accarezzato una statua, è uscito subito dalla chiesa. Noi frati siamo persone rispettose, dunque il confratello non ha voluto fermare quella persona, ma abbiamo consegnato il materiale filmato dalle telecamere ai carabinieri».
Non è ancora noto l’ammontare del furto che potrebbe essere di poche centinaia di euro. In realtà, nel santuario di Sant’Antonio già da tempo si registravano ammanchi di donazioni all’interno della scatola. Ciò ha spinto i frati a fare più attenzione ne.
«Da gennaio – spiega padre Ronconi – abbiamo notato che mancavano soldi. Quelle che vengono raccolte non sono cifre consistenti, ancora di più in questo periodo in cui non è possibile celebrare le messe. Tuttavia, sono fondi che noi destiniamo alle famiglie in difficoltà».
I carabinieri di Gemona stanno analizzando le immagini consegnate e facendo tutte le verifiche: in base alle prime osservazioni, sia da parte dei frati e sia delle forze dell’ordine, si tratterebbe di una persona tra i 40 e i 50 anni. Non è ancora chiaro se è della zona, ma il suo modo di agire testimonia che il ladro si muove con una certa destrezza: le cassette per la raccolta dei fondi hanno un’apertura triangolare per impedire i furti, e sempre per lo stesso motivo al loro interno sono dotate di lame che impediscono di tirar fuori i soldi.
Il ladro ha utilizzato un filo con lo scotch biadesivo, che infilava dentro la scatola e con esso riusciva a estrarre i soldi. Alcuni pezzi di filo sono infatti stati ritrovati all’interno della scatola, e ciò ha insospettivo fin dall’inizio i custodi del santuario, che hanno quindi prestato maggiore attenzione, riuscendo così a individuare il ladro.
«La chiesa – spiega il rettore Ronconi – è solitamente aperta per chi vuole pregare, anche in questo periodo purché si rispettino le direttive anti-contagio da Corona virus: per questo motivo, non è facile controllare sempre chi ci entra. Ci dispiace molto osservare questo tipo di comportamenti: chi ha rubato in quella scatola poteva rivolgersi direttamente a noi, e per quanto possiamo, avremo senz’altro cercato di aiutarlo se era in stato di necessità come abbiamo sempre fatto». —
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