Fuga di monossido in casa, famiglia finisce in ospedale

MAGNANO IN RIVIERA. Tanta paura ieri, per una famiglia magnanese, padre, madre e due ragazzini di 12 e 9 anni. Ma, a quanto si è potuto apprendere, nessun pericolo di vita per le persone coinvolte. É stato questo il bilancio della brutta avventura che, nella primissima mattinata, ha reso necessario l'intervento dei sanitari del 118 e dei vigili del fuoco di Gemona in una casa bifamiliare in via Sottomonte, a Magnano in riviera. Il suono delle sirene, dopo dopo le 6.30, aveva messo in allarme molti magnanesi: il motivo dell'urgenza è stato il pericolo di intossicazione da monossido di carbonio per una famiglia residente nella cittadina collinare, composta da Roberto Menis, la moglie Cristina e due figli minorenni di 12 e 10 anni.
Il 118 era stato infatti chiamato a intervenire per un malore: immediato è stato anche l'arrivo dei vigili del fuoco di Gemona che, verificata la presenza di monossido in casa, hanno ispezionato in particolare la caldaia a gasolio installata in un locale adibito a centrale termica e la canna fumaria, il cui malfunzionamento, secondo le ipotesi potrebbe essere all'origine dell'accaduto. I vigili del fuoco hanno anche riportato in condizioni di sicurezza i locali della casa. Le verifiche sulle cause dell'accaduto sono ancora in corso. La donna e i due figli sono stati portati all’ospedale di Udine. Per uno dei due ragazzini, il più grande, i valori di monossido riscontrati non sarebbero stati bassi e anche il padre, a quanto si è appreso, è stato visitato.
Tenuti precauzionalmente sotto controllo per qualche ora nel nosocomio udinese, in serata la famiglia ha fatto ritorno nell’abitazione dopo aver ricevuto la visita del sindaco Mauro Steccati. La paura è stata tanta, e anche in paese era palpabile l’apprensione per quanto era successo. Dalle prime ricostruzioni è emerso che ad accorgersi per prima della puzza di gas era stata proprio Cristina Menis che si era alzata intorno alle 6,30. Preoccupata dalla situazione non ha esitato a chiamere i sanitari che sono intervenuti tempestivamente.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto